La scelta di Calenda è figlia della debolezza della nostra borghesia (di R

L'HuffPost INTERNO

Però la decisione di Carlo Calenda di legarsi al PD (più tutto il resto) in un accordo politico-elettorale non è solo figlia del calcolo di opportunità del fondatore di Azione e dei suoi compagni di avventura di +Europa.

Per carità, lungi da me andare a caccia di giustificazioni di comodo.

Essa è figlia di una debolezza che viene da lontano e che continua a manifestarsi con puntuale precisione ad ogni passaggio decisivo della nostra vita politica e istituzionale

(L'HuffPost)

Ne parlano anche altre fonti

Adesso gli riesce difficile distinguersi da Letta ma, ed è il peggio per lui, dalla sinistra collegata col Pd. Il bipolarismo si ricostituisce: Azione non ha più lo spazio centrista che in concreto occupava, pur se smentito dal diretto interessato. (Italia Oggi)

Il classico partito scissionista, dai tempi di Rifondazione fino a giungere agli attuali Sinistra Italiana ed Articolo Uno, poi, smette quasi immediatamente di essere scissionista. L’impero partitico del Nazareno. (Il Primato Nazionale)

E cioè ad imporre il Partito democratico come prima formazione politica a discapito di Fratelli d’Italia e, soprattutto, ad impedire che il centrodestra ottenga la maggioranza assoluta sia a Montecitorio che a palazzo Madama. (ilmessaggero.it)

Collegi che però in grande maggioranza non andrebbero al fronte di sinistra composto da pentastellati, Verdi e Sinistra Italiana, bensì al centrodestra. Senza Calenda il centrosinistra avrebbe perso sedici collegi, a fronte dei quattordici che perderebbe senza Bonelli e Fratoianni (ilGiornale.it)

No gli capita: nel patto c’è che nei collegi uninominali no ci saranno i leader e i nomi bandiera indigeribili per i rispettivi elettorati Alleandosi Pd ed Azione possono giocarsela in una trentina di collegi che altrimenti sarebbero sicuramente conquistati dal candidato/a delle Destre. (Blitz quotidiano)

La base di partenza sono i 16 collegi (12 alla Camera e 4 al Senato) portati “in dote” da Calenda. A coalizioni (quasi) definite, è Carlo Calenda a lanciare ufficialmente la campagna elettorale del fronte di centrosinistra. (ilmattino.it)