L'Oms cambia rotta e rompe con la Cina sull'origine del Covid

InsideOver ESTERI

L’Oms ha sostanzialmente invitato la Cina a collaborare di più nell’indagine sulle origini della pandemia di Covid-19 e riabilitato la pista del laboratorio.

Basta ascoltare le ultime parole di Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, per capire che il vento è cambiato.

La Cina non ha creduto alle proprie orecchie e si è detta “scioccata” dalle dichiarazioni dell’agenzia.

L’alto funzionario cinese ha spiegato di essere rimasto sconvolto dal piano dell’Oms di avviare una seconda fase di studio sull’origine del nuovo Covid

L’Oms ha sostanzialmente chiesto a Pechino nuovi chiarimenti, da conseguire imbastendo una seconda indagine proprio nel capoluogo della provincia dello Hubei (InsideOver)

Se ne è parlato anche su altre testate

Le origini del virus del Covid-19 sono ancora sconosciute e le varie teorie restano molto dibattute tra gli esperti. Questa ipotesi è stata però ritenuta improbabile a conclusione della prima fase di indagini svolte dall’Oms a gennaio, a causa l’assenza di risultati che provassero la creazione umana del virus. (Wired Italia)

Eppure, oltre alle opere letterarie ci piacerebbe conoscere qualcosa di più sul Dante privato, sulla sua famiglia, sul suo quotidiano. Tra i vari manuali scolastici di letteratura, sfogliando le pagine dedicate al poeta, non c’è mai stato un cenno su i figli di Dante Alighieri. (Informazione Oggi)

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Il rifiuto di del governo di Pechino sembra essere categorico: «Non seguiremo un tale piano» ha detto Zeng. La proposta - L'Oms aveva affermato nei giorni scorsi che gli sviluppi degli accertamenti sulle cause della pandemia avrebbero dovuto includere ulteriori verifiche in Cina e audit di laboratorio. (Ticinonline)

La proposta dell’OMS prevedeva verifiche nei laboratori e mercati della città e chiedeva la massima trasparenza alle autorità di Pechino. Il rapporto settimanale dell'UFSP fa intanto il punto sull'evoluzione pandemica in Svizzera: la seconda settimana le infezioni in Svizzera sono aumentate dell'85% rispetto a quella precedente. (RSI.ch Informazione)

Anche per queste disuguaglianze nell’immunizzazione della popolazione mondiale, “a 19 mesi dall’inizio della pandemia e a 7 mesi dall’approvazione dei primi vaccini – ha avvertito – ci troviamo ora nelle prime fasi di una nuova ondata di infezioni e decessi. (Internapoli)