Erdogan, il “presiltano”. Donelli, 'Gioca sulla pelle dei curdi, ma non gli sono tutti contro'

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Erdogan e il ritorno della ‘Grande’ Turchia”, pubblicato da Luiss University Press nel 2019, si occupa proprio della politica erdoganiana.

L’ultima svolta di Erdogan presenta molteplici risvolti di politica interna, e in particolare la volontà di aumentare i consensi tra i nazionalisti turchi (MHP), il tutto sulla pelle dei curdi.

Lo abbiamo chiesto a Federico Donelli, esperto di Turchia e politica turca. (Notizie Geopolitiche)

Se ne è parlato anche su altre testate

In cima all'agenda: l'ascesa della Cina e la militarizzazione dello spazio, oltre alle difficili relazioni con la Russia. Nato, scintille tra Trump e Macron: resta nodo Erdogan. (LaPresse)

Infatti, se i tassi fossero ridotti ulteriormente, non è escluso il rischio di una nuova crisi monetaria. Secondo le previsioni del governo, infatti, l’economia turca dovrebbe crescere dello 0,5% nel 2019 e del 5% nel 2020, lasciandosi alle spalle la fase recessiva. (ISPIonline)

Facendo tornare così il ragionamento, come in un gioco dell’oca, al punto di partenza che riguarda Nato e post conflitto siriano. Pochi giorni fa Erdogan e l’emiro Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani del Qatar si sono incontrati personalmente proprio per questo. (Formiche.net)

Si tratta di una strategia che sta creando numerose tensioni a livello diplomatico, nelle forze politiche dei vari paesi e all’interno delle comunità della diaspora che si trovano spesso divise. È da quel momento infatti che l’imam Fethullah Gülen e i suoi seguaci vengono formalmente accusati dal governo di aver orchestrato la destabilizzazione dello stato turco. (Osservatorio Balcani e Caucaso)

Putin ha affermato che l’allargamento del Patto Atlantico è un problema per la Russia, ma che spera nel comune interesse per la sicurezza comune. Con ragioni diverse, la Nato ha subito le forti critiche prima di Donald Trump, poi di Recep Tayyip Erdogan e infine di Emmanuel Macron. (Eastwest)

Secondo Zehra Dogan nessun artista può volgere le spalle alla società, ma anzi, un pittore deve usare il suo pennello come arma contro gli oppressori. E’ stata rilasciata a febbraio di quest’anno Zehra dopo aver scontato la sua pena. (Il Progresso Magazine)