Con Johnson nella contea rossa: “Così voi operai voterete per me”

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La possibilità che venerdì mattina la Gran Bretagna si svegli con un Parlamento senza maggioranza esiste. Boris Johnson non ha alleati e dunque non avrebbe la possibilità di formare un governo, pur avendo la maggioranza relativa. (Corriere della Sera)

Ed infatti Corbyn ha faticato e probabilmente fallito nel superare questa divisione: per chi, per anni, ha visto il proprio voto e i propri bisogni ignorati, veder messo in discussione il risultato di un referendum è un peccato capitale che va al di là anche della propria condizione materiale. (Micromega)

Questa volta la posta in gioco non è 'solo' il governo del Paese, ma anche il destino della Brexit. Delle 650 circoscrizioni elettorali presenti in Gran Bretagna, 533 si trovano in Inghilterra, 59 in Scozia, 40 nel Galles e 17 in Irlanda del Nord. (AGI - Agenzia Italia)

E che ha escluso da questa campagna elettorale qualunque empatia, come dimostra il fatto che ieri non ha voluto dare neppure uno sguardo alla foto di un bambino di quattro anni che, con un sospetto di polmonite, si è addormentato sul pavimento di un pronto soccorso di Leeds con una copertina e una maschera d’ossigeno accanto. (Il Messaggero)

Johnson ha ripetutamente promesso durante la campagna elettorale di sostituire il vecchio parlamento con una maggioranza in grado finalmente di concordare un accordo sulla Brexit e portare il Regno Unito fuori dall'Unione europea. (La Stampa)

L’esito del voto in Gran Bretagna dipenderà dal risultato del premier Johnson. Se i Conservatori incassano la maggioranza assoluta, sarà quasi di sicuro Brexit. (Il Sole 24 ORE)