Reggio Calabria, operazione ‘Pollice verde’: 10 arresti per traffico di marijuana dal…

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Però, – scrive il gip – “hanno pertanto dato vita ad ‘una associazione ristretta e su base familiare’: si coltivano il loro orticello e ne ricavano la sostanza stupefacente da cedere a pochi ma selezionati clienti”.

Da quel momento, avendo ormai intuito di essere nel mirino della guardia di finanza, si sono allontanati dal gruppo di Buzzan e Di Grande.

Così, in un’informativa delle fiamme gialle, viene definito Domenico Di Grande. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

Elevatissima verrà mantenuta l’attenzione dei finanzieri in forza al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, affinché gravi condotte criminali della specie siano evitate o prontamente represse, attraverso mirate e penetranti attività di monitoraggio, prevenzione, controllo straordinario del territorio e di conseguenti investigazioni. (Newz.it)

45 anni di origine campana, pregiudicato, con l’accusa di detenzione illegale di materiale esplodente e polvere da sparo per confezionamento di ordigni artigianali. Il materiale veniva trovato dai Carabinieri in diverse parti dell’abitazione nascosto in vari ambienti e armadi probabilmente per ostacolare l’eventuale ritrovamento. (Quotidiano online)

L’organizzazione, secondo l’accusa, aveva una tipica struttura “piramidale”, con ruoli interni ben definiti. Gli arrestati, secondo l’accusa, coltivavano lo stupefacente con metodologie tecnologicamente avanzate per garantire un’eccellente qualità. (Quotidiano del Sud)

Gestivano in house la coltivazione, il confezionamento e la vendita al dettaglio di marijuana. (ilreggino.it)

Dopo essere stato dichiarato in stato d’arresto, l’uomo è stato posto agli arresti domiciliari e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria reggina, mentre il materiale rinvenuto è stato sequestrato. (Gazzetta del Sud - Edizione Calabria)

L’esecuzione delle odierne misure cautelari personali e reali rappresenta l’epilogo di articolate e complesse indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, coordinate dal Sostituto Procuratore DDA, Giovanni Calamita e condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Reggio Calabria. (Tempo Stretto)