Patrick Zaki a processo: cosa stiamo aspettando a renderlo cittadino italiano?

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Quello che gli viene contestato è uno scritto del 2019 in difesa della minoranza copta, ma ad oggi non è dato sapere quali siano le prove della procura egiziana.

Cosa che permetterebbe allo stesso Governo italiano di assisterlo nella difesa e di avere maggiore legittimità nel chiederne la scarcerazione.

Perché Patrick possa presto tornare a studiare e a vivere nella sua Bologna

Che cosa stiamo aspettando a rendere quindi Patrick cittadino italiano?

Oggi arriva una notizia inquietante: con l’approssimarsi della scadenza dei 24 mesi previsti dalle leggi egiziane sulla carcerazione preventiva Patrick Zaki va a processo e la prima udienza è prevista per domani 14 settembre. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

Si tratta di una creatura quadrupede, antenata della balena moderna, vissuta circa 43 milioni di anni fa nella depressione del Fayum, un’area a sud ovest della capitale egiziana. Pare che la creatura fosse in grado di muoversi sulla terraferma. (LaPresse)

Patrick Zaki rischia una condanna fino a 25 anni di carcere. Patrick Zaki va a processo. Si terrà martedì 14 settembre la prima udienza del processo contro Patrick Zaki. (Thesocialpost.it)

Lo scorso 9 settembre, invece, il giovane ricercatore è stato interrogato dagli inquirenti egiziani per la seconda volta in due mesi. La sua custodia cautelare è durata un anno e sette mesi e c'è chi prevedeva che sarebbe durata ancora a lungo, superando i due anni previsti dall'ordinamento egiziano, come già accaduto per molti altri detenuti di coscienza. (Domani)

Le udienze in tribunale iniziano alle 9 ora locale e italiana, ma quella di Patrick dovrebbe tenersi più tardi, verso le 10 o le 11 secondo quanto previsto da una sua legale (Rai News)

In aula c’era anche il padre del ricercatore, George, arrivato in città insieme alla sorella del giovane, Marise, e ad altri quattro amici dell’attivista. L’allarme di Amnesty. (Open)

E’ bellissimo che questa sera ci sia una reazione, come accaduto già lo scorso 8 febbraio 2020, a sole 24 ore dall’arresto. Il ricercatore dell'università di Bologna resta in carcere. (LaPresse)