Suicidio assistito, primo sì in Italia: autorizzato per uomo tetraplegico da 10 anni

Sky Tg24 INTERNO

Il Comitato etico dell'azienda sanitaria di riferimento, la Asur Marche, ha deciso che nel suo caso ci sono le condizioni per accedere al farmaco letale.

Un’equipe di medici e psicologi ha verificato la sussistenza di tutte e quattro le condizioni stabilite dalla Corte Costituzionale, tra cui l'irreversibilità della malattia, l'insostenibilità del dolore e la chiara volontà del paziente

La decisione del Comitato etico dell'Azienda sanitaria è arrivata dopo un iter lungo e faticoso di 13 mesi. (Sky Tg24)

Ne parlano anche altri media

Suicidio assistito, chi è Mario il primo italiano ad ottenere il via libero: «Ora mi sento più leggero». APPROFONDIMENTI MARCHE Suicidio assistito, chi è Mario il primo italiano ad. (Il Messaggero)

Dopo aver smosso l’Azienda Sanitaria locale che si rifiutava di avviare l’iter, ora è stata la volta del Comitato Etico Mario, 43 anni, il primo malato ad aver ottenuto il via libera al suicidio medicalmente assistito in Italia, è paralizzato dalle spalle ai piedi da 11 anni a causa di un incidente stradale in auto. (L'Arena)

Forniremo, in collaborazione con un esperto, il dettaglio delle modalità di autosomministrazione del farmaco idoneo per Mario, in base alle sue condizioni Mario (nome di fantasia), paziente marchigiano tetraplegico immobilizzato da 10 anni è "il primo malato a ottenere il via libera al suicidio assistito in Italia", spiega l'associazione Luca Coscioni. (Adnkronos)

Mario è tetraplegico da 10 anni ed è il primo malato ad ottenere il via libera. Suicidio assistito, primo sì in Italia per Mario: è tetraplegico da 10 anni. (Notizie.it)

E’ molto grave che ci sia voluto tanto tempo, ma finalmente per la prima volta in Italia un Comitato etico ha confermato per una persona malata, l’esistenza delle condizioni per il suicidio assistito”, ha dichiarato l’avvocato Filomena Gallo, segretaria dell’associazione Coscioni. (Casteddu Online)

E chiede, nella sua qualità di referente nazionale delle persone a rischio di cancro del polmone, di essere informata sui necessari sviluppi futuri del progetto. Dovrebbe essere, tale criterio, quello della massima competenza ed esperienza in fatto di screening polmonare. (Informazione Oggi)