Un anno fa il ‘paziente 1’: il giorno in cui l’Italia si trovò il Covid in casa

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Nel giro di 48 ore le misure vengono estese a tutta l’Italia e poi inasprite l’11 marzo quando il governo annuncia il lockdown.

Codogno e Vo’ Euganeo – Un anno fa si contavano i primi singoli casi, sperando in un epicentro circoscritto.

Le misure diventano ancora più restrittive il 22 marzo, quando il governo ferma totalmente la circolazione tra comuni: ognuno resta dov’è, anche se vive altrove.

Nei primi sette mesi dopo il ‘paziente 1’, in Italia sono stati accertati 299.506 casi di infezione e 35.724 decessi

Si inizia presto a comprendere che Mattia non è il ‘paziente 1’ e che la caccia al ‘paziente 0’ è inutile. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altre testate

"Voglio solo dimenticare. Io voglio dimenticare questa brutta esperienza e tornare alla normalità", ha ribadito (Corriere dello Sport.it)

Codogno non è solo la prima zona rossa d’Italia e la prima vera prova per fermare il virus. «Questo Memoriale – ha spiegato Fontana – ha la capacità di andare oltre il semplice ricordo: si evoca tutta la forza della Lombardia e l’amore per la vita e la comunità. (varesenews.it)

21 FEBBRAIO 2020. Era «Venerdì gnocolar», il 21 febbraio 2020: Verona era in maschera, a seguire la sfilata dei carri. È stato un giorno di festa, l'ultimo prima del precipitare degli eventi. (L'Arena)

La stele, realizzata in pietra di Trani, riporta questa iscrizione: “La città di Monza ricorda i suoi concittadini vittime del Coronavirus, la pandemia che ha colpito il nostro paese nell’anno 2020. Questo ulivo ne sia per sempre memoria viva soprattutto per coloro che non hanno potuto abbracciare i propri cari nell’ultima ora” (Corriere della Sera)

A Codogno, il punto zero dell'epidemia in Italia, è stata inaugurata una targa in memoria dei medici e degli odontoiatri europei scomparsi per Covid-19. Questo piccolo comune lombardo, pochi km a sud di Milano, pochi giorni dopo, veniva dichiarato zona rossa. (Euronews Italiano)

Lo chiamano paziente uno, ma gli anelli della catena che hanno portato al suo contagio sono introvabili, sebbene quelli successivi non tardino ad arrivare. Tutti ricorderanno dove si trovavano o cosa facevano quando l’Italia ha conosciuto il suo "paziente uno". (L'Arena)