Il n°2 del parlamento tunisino contro Salvini: «Atteggiamento razzista»

Lettera43 INTERNO

Tolleranza zero contro droga e spacciatori di morte: per noi è una priorità.

È netto il commento di Osama Sghaier vicepresidente del parlamento tunisino sul gesto del leader della Lega Matteo Salvini che a Bologna ha citofonato mina i rapporti tra i due Paesi: «Un atteggiamento razzista e vergognoso che mina i rapporti tra Italia e Tunisia», ha detto a Radio Capital.

Un atto di riconoscenza che dovremmo far tutti: la lotta agli spacciatori dovrebbe unire e non dividere. (Lettera43)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Continua la polemica circa il gesto di Matteo Salvini, che ieri sera ha citofonato a casa di un cittadino tunisino per chiedere se spacciava droga. Il suo volto non è ripreso, ma purtroppo non ce n’è bisogno: nel video Matteo Salvini fa il nome della famiglia, aumentando la loro esposizione. (Thesocialpost.it)

Quest’ultimo di mestiere fa il corriere e vive nell’appartamento di via Deledda con il figlio 17enne, Yassine, e la moglie. Salvini era entrato in azione l’altra sera al quartiere Pilastro, estrema periferia bolognese, andando a suonare a un campanello indicatogli da una residente nello stesso palazzone, Anna Rita Biagini. (La Stampa)

La tesi portata avanti nel filmato, infatti, è che la sua attività sia legata in modo stretto a quella che è a tutti gli effetti un’esigenza ed un bisogno per gli italiani. Nello specifico, il presunto spacciatore “citofonato” da Salvini avrebbe chiesto al numero della Lega di fare le analisi del sangue pubbliche, insieme agli altri esponenti del suo partito, per dimostrare di non far uso di sostanze illecite. (Bufale.net)

Infine arriva l'appello indirizzato direttamente al leader della Lega: "Salvini, togli quel video". Dopo 24 ore esatte è arrivata la replica di Yassin, il 17enne tunisino, che, mentre Matteo Salvini citofonava, giocava a calcio. (Liberoquotidiano.it)

Io comunque non mi sento usata, mi sento dalla sua parte, e l’importante è che questa storia sia venuta fuori». Pensavo che ci sarebbe stato solo un colloquio con Salvini, poi è stato lui a trasformarlo in un evento pubblico». (Open)

Noi abbiamo una casa, un indirizzo, un posto dove venirci a cercare e lo hanno fatto solo sulla base di pregiudizi. Ma in ogni caso nessuno autorizza Salvini a fare quello che ha fatto». (Corriere della Sera)