Ipotesi riforma riscossione, cartelle cancellate dopo 5 anni

Il Caudino ECONOMIA

Restringere a cinque anni la prescrizione dei crediti iscritti a ruolo accorciando così i tempi della riscossione per renderla più efficiente.

Rinunciare all’illusione dei 1000 miliardi custoditi dal cosiddetto “magazzino” dell’Agenzia delle Entrate, facendo piazza pulita delle cartelle che risultano inesigibili.

Si tratta delle ipotesi che girano sulle scrivanie di chi lavora alla riforma del Fisco e alla riforma della Riscossione. (Il Caudino)

Ne parlano anche altre fonti

Nel dettaglio, risultano ancora da saldare 160 milioni di cartelle esattoriali, di cui l’80% fa riferimento al periodo 2000-2015. (FIRSTonline)

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, tra le ipotesi in cantiere torna quella di disporre che le cartelle non riscosse siano cancellate dopo 5 anni, automaticamente e per tutti. (Money.it)

Infine nel riavviare a fine giugno la macchina delle cartelle, sospese dal marzo 2020 a causa della pandemia da Covid 19, si pensa di prevedere un meccanismo di ripresa dei pagamenti soft, con allungamento delle rateizzazioni soprattutto per non far perdere tale diritto a chi la rateizzazione aveva chiesto – Ridurre a cinque anni la prescrizione dei crediti iscritti a ruolo. (Livesicilia.it)

mentre l'imposta di bollo (+13 milioni di euro, +0,5%), e l'imposta di registro hanno evidenziato una crescita di gettito (+375 milioni di euro, +30,8%) L'Ires ha evidenziato un gettito pari a 1.439 milioni di euro (+ 206 milioni di euro, +16,7 %). (IL GIORNO)

Il funzionamento però è piuttosto semplice, le cartelle esattoriali che entro cinque anni non verranno riscosse potrebbero essere direttamente cancellate, o, in alternativa, restituite dall’agente di riscossione al titolare. (Corriere della Sera)

112/1999) che prevedevano un discarico delle cartelle non riscosse dopo appena tre anni La mole mostruosa di crediti che l'Agenzia delle entrate-Riscossione non è riuscita a recuperare si è accumulata nel corso degli ultimi venti anni. (LiberoQuotidiano.it)