Maria Falcone dopo le rivelazioni di Ilda Boccassini: «Smarrito il senso del pudore e del rispetto per i sentimenti»

Il Mattino INTERNO

Maria Falcone, sorella del giudice scomparso a causa di un attentato della mafia a Capaci tra l'aeroporto di Punta Raisi e Palermo, parla per la prima volta del libro della dottoressa Ilda Boccassini, ma le sue sono parole dure.

Il commento in questione è stato pubblicato su Facebook e si riferisce al racconto personale che la Boccassini fa del viaggio in aereo affrontato nel 1990 insieme al giudice Falcone verso l’Argentina per l’interrogatorio di un boss

La donna, nello specifico, è intervenuta in merito a un intervento ‘satirico’ apparso sul quotidiano La Sicilia a firma dello scrittore Ottavio Cappellani sul libro autobiografico dell’ex magistrato Ilda Boccassini. (Il Mattino)

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La Boccassini è una magistrata passata agli onori delle cronache per essere stata, con inchieste e processi, l'acerrima nemica dell'ex premier Silvio Berlusconi. Ma questo è un libro, tutt'altro che utile alle future generazioni, di cui avremmo tutti fatto volentieri a meno (Antimafia Duemila)

Quando, però, si supera il limite e si arriva, forse paradossalmente con fini opposti, a commenti inappropriati che scadono nella ridicolizzazione è, secondo me, impossibile non replicare" Dopo che il pm di punta della Procura di Milano in un libro ha raccontato di una presunta love story con il giudice, Maria Falcone aveva deciso di non replicare. (Today.it)

Nel dettaglio, poi, la sorella del giudice fa riferimento all’intervento di Cappellani, autore catanese noto per le sue provocazioni. Per Maria Falcone «del quale non riesco bene neppure a comprendere il senso – forse voleva essere una critica al libro della dottoressa Boccassini, ma anche leggendolo più volte non è chiaro – mi pare si sia superato il limite (Il Dubbio)

Pubblicità Pubblicità. «Questo immaginare scenette da sit-com di basso livello – osserva Maria – questo descrivere due persone, che hanno fatto della compostezza e della riservatezza regole di vita e che sono state uccise per difendere la democrazia nel nostro Paese, come ridicoli protagonisti di un romanzetto di quart’ordine è vergognoso. (la VOCE del TRENTINO)

Maria Falcone scrive una lettera a La Sicilia e interviene sul caso sollevato dal libro autobiografico dell’ex magistrato Ilda Boccassini , «La stanza numero 30», nel quale vengono raccontati alcuni particolari inediti sul suo rapporto col giudice ucciso dalla mafia nella strage di Capaci, per il quale Boccassini afferma di aver nutrito un sentimento d’amore. (Corriere del Mezzogiorno)

Per lei sarà stato certamente liberatorio e rigenerante, perché scrivere è mettere ordine nel caos, come diceva Calvino. Se c’è stato, l’amore chiede e merita silenzio, mistero (La Sicilia)