Operazione “Salasso”: scoperti 237 indebiti percettori di reddito di cittadinanza nella locride – VIDEO

CosenzaPage INTERNO

Questo sito usa i cookie (anche di terze parti), per fornirti una migliore esperienza di navigazione.

Continuando a navigare ne accetti l'utilizzo.

(CosenzaPage)

Se ne è parlato anche su altri media

Gli investigatori hanno accertato l’omessa indicazione nelle Dichiarazioni Sostitutive Uniche di componenti del nucleo familiare anagrafico, del coniuge non separato, nonche’ del possesso di redditi, di beni mobili come veicoli e moto ed immobili, in particolare terreni e fabbricati. (Sicilianews24)

I furbetti sono inoltre stati segnalati all’Inps affinché l’Istituto recuperi gli 870mila euro già elargiti e blocchi il pagamento del Reddito per i prossimi mesi. E’ quanto hanno scoperto i Finanzieri del Gruppo di Locri, al termine di un’indagine, hanno individuato 237 soggetti, tutti residenti nel territorio della Locride, che avevano richiesto il reddito di cittadinanza, da aprile a dicembre del 2019, in assenza dei requisiti previsti per ottenere il sussidio. (Agenpress)

- LOCRI (REGGIO CALABRIA), 23 GEN - C'era chi aveva la villa e chi la Ferrari, chi era titolare di impresa ma si era "dimenticato" di fare la dichiarazione dei redditi e chi, invece, era direttamente in galera perché mafioso: sono 237 i furbetti che tra aprile e dicembre 2019 hanno chiesto il Reddito di cittadinanza e che sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza di Locri nell'ambito di un'indagine, coordinata dalla Procura, nata da una predecente inchiesta su falsi braccianti e falsi rimborsi fiscali. (La Nuova Sardegna)

– LOCRI (REGGIO CALABRIA), 23 GEN – C’era chi aveva la villa e chi la Ferrari, chi era titolare di impresa ma si era “dimenticato” di fare la dichiarazione dei redditi e chi, invece, era direttamente in galera perché mafioso: sono 237 i furbetti che tra aprile e dicembre 2019 hanno chiesto il Reddito di cittadinanza e che sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza di Locri nell’ambito di un’indagine, coordinata dalla Procura, nata da una predecente inchiesta su falsi braccianti e falsi rimborsi fiscali. (la voce d'italia)

L’attività è scaturita dall’analisi della numerosa platea di soggetti già denunciati per i fenomeni dei “falsi braccianti agricoli” nonché dei “falsi rimborsi fiscali”: tra di essi infatti ne sono stati individuati molteplici che avevano richiesto ed ottenuto anche la misura del reddito di cittadinanza. (http://www.ciavula.it/)

Pubblicità. Proseguono a ritmo serrato in Calabria le truffe aggravate ai danni dello Stato. Nel corso delle azioni ispettive è stata accertata l’omessa indicazione nelle DSU di componenti del nucleo familiare anagrafico, del coniuge non separato, nonché del possesso di redditi, di beni mobili (veicoli e moto) ed immobili (terreni e fabbricati). (calabriadirettanews)