Meloni, il fascismo è solo nella testa dei radical chic

Nicola Porro INTERNO

Erano i tempi della “stessa storia, stesso posto, stesso bar”; gli anni di chi vestiva i Roy Rogers come jeans; gli anni delle immense compagnie.

Eppure, la narrazione rimane “la stessa storia” da anni: paginate dei giornali contro l’onda nera che sopraggiunge inesorabile, che investe e trascina l’Italia in un baratro medievale.

Il delirio di Repubblica. Se, ieri, lo spiacevole trattamento toccava a Silvio Berlusconi (nel 2003, tanto per fare un esempio, L’Unità apriva con titoli del tipo: “Berlusconi come Mussolini”); oggi, la fobia fascista si scaglia contro Giorgia Meloni (Nicola Porro)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il suo scritto di ieri merita una risposta seria, a prescindere dal fatto che è innanzi tutto molto disinformato. E un impegno, preso quel giorno, quel 19 luglio del 1992, quello di entrare in politica per lottare contro la mafia. (Il Riformista)

Per la sinistra parlare di questo è inefficace e controproducente. E' una cosa del tutto implausibile». Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Luglio 2022, 13:33 (leggo.it)

La diffidenza che gran parte degli opinionisti politici italiani nutrono verso la Meloni è fastidiosa e conferma la faziosità di molta stampa italiana, che invece dovrebbe riportare fedelmente i programmi elettorali. (La Nuova Bussola Quotidiana)

Caio Mussolini, nipote di Benito, commenta così all'Adnkronos le prese di posizione di chi, riferendosi a Giorgia Meloni, paventa un ritorno del fascismo. "E' ripartita la macchina del fango con queste polemiche ridicole, addirittura l'analisi delle parole con la M di Mussolini che ricorre. (Yahoo Notizie)

Così, all'interno, ecco l'immancabile paginata sul "Caso Meloni", con le preoccupazioni del New York Times («Il futuro è l'Italia, e non è roseo»), dell'Economist («Draghi, game over. Eppure pare sia una cosa seria, molto seria, almeno a leggere i giornali di sinistra e ad ascoltare i politici progressisti. (Liberoquotidiano.it)

La risposta la possiamo trovare nel rapporto fra i media e gli esponenti del centrodestra italiano, negli ultimi venti anni. Sia lui in persona che i fondatori e membri della Fondazione Fare Futuro, presentata come fucina di idee della “buona destra” o “destra presentabile” (ilGiornale.it)