Dramma di San Candido, Fatima presa a calci e pugni prima di morire

Alto Adige INTERNO

Il cadavere della donna incinta è stato trovato all'interno della sua abitazione.

L'ispezione cadaverica ha consentito di rilevare la presenza sul corpo della vittima di svariate ecchimosi, ritenute compatibili con una aggressione violenta caratterizzata da calci e pugni.

Lo rende noto la Procura di Bolzano in una nota.

Sarà effettuata domani l'autopsia di Fatima Zeeshan, la giovane donna pachistana di 28 anni trovata morta ieri a Versciaco in Alta Val Pusteria, in Alto Adige (Alto Adige)

La notizia riportata su altre testate

La vittima, trovata morta nel corso della mattina, riportava evidenti segni di violenza fisica, anche se al momento non è chiarita la causa effettiva della morte: l'autospia nei prossimi giorni fornierà elementi utili. (Today)

La prima regola, suggeriscono gli esperti, è lavare le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi; se questo non è possibile un'alternativa è un disinfettante che contenga almeno il 60% di alcol. Nel frattempo è bene stare a casa, evitando contatti con i familiari. (Trentino)

Fatima Zeeshan, 28enne in avanzato stato di gravidanza, viveva col marito al terzo piano di un appartamento. È stata trovata senza vita in camera da letto: è deceduta per asfissia. (Alto Adige)

Il dramma del femminicidio si ripete in Alto Adige, il primo caso del 2020, in alta val Pusteria dove nel pomeriggio di oggi (30 gennaio) il corpo di una donna è stato ritrovato all’interno di un appartamento. (La Voce di Bolzano)

Pochi minuti dopo, la stessa vettura ha provocato un secondo incidente in via Musy, rimanendo seriamente danneggiata e quindi nell'impossibilità,questa volta, di fuggire dal luogo dell'incidente. In zona Don Bosco il conducente di un suv, dopo aver danneggiato un'auto in sosta, si è allontanato senza lasciare i propri dati. (Alto Adige)

Alla sua morte si aggiunge quindi anche la morte del bambino che avrebbe dato alla luce fra poche settimane. Ieri mattina verso le ore 11 una persona, probabilmente un parente, di cui non si conosce l’identità, ha dato l’allarme. (Corriere della Sera)