E’ cominciata l’era degli ibridi

Arrivano gli "xenobot", primi robot viventi fatti di cellule di rana. Organismi programmabili. Le implicazioni sono straordinarie.

Sono xenobot: cellule embrionali di rana africana della specie Xenopus laevis riassemblate con un supercomputer e programmate per compiere funzioni diverse da quelle che svolgerebbero naturalmente.

E, tuttavia, la nascita di questi esseri ha subito sollevato timori, sia sulle loro possibili implicazioni sia sulle caratteristiche delle manipolazioni biologiche. (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Le stesse cellule hanno un potenziale energetico da trasferire alle macchine, che varia tra sette e dieci giorni. Il matrimonio tra robotica e biologia è avvenuto e ha dato vita ad una nuova forma di organismi, che possiamo considerare come sconosciuti sul nostro pianeta: il living robot. (Key4biz)

Eppure, Levin e i suoi colleghi hanno scoperto che le cellule della pelle e le cellule del cuore possono essere spinte in coalescenza. Nel laboratorio di Michael Levin alla Tufts University, le cellule possono aspettarsi di trovarsi in una insolita compagnia. (Futuroprossimo)

Gli xenobot potrebbero essere anche realizzati con vasi sanguigni, sistemi nervosi e cellule sensoriali per formare dei rudimentali “occhi”. Siamo ovviamente molto lontani da una realtà simile, ma i robot organici creati da un team di scienziati unendo cellule di una rana lascia immaginare che, forse, in futuro molto prossimo la visione del game designer Hideo Kojima diventerà realtà. (Tom's Hardware Italia)

Il nome deriva dalla rana africana Xenopus laevis: sono proprio le cellule dell'anfibio che sono state usate per questa scoperta. Potranno essere usati per scopi scientifici ed ambientali. (L'HuffPost)

Arrivano gli Xenobot: i robot viventi col Dna della rana VIDEO. “Possiamo definirle robot viventi oppure organismi multicellulari artificiali – spiega all’Ansa Antonio De Simone, dell’istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa -. (Velvet Mag)

Gli scienziati americani dell’Università del Vermont e della Tufts hanno creato i primi robot viventi e autorigeneranti al mondo, usando cellule staminali della rana artigliata africana. Per realizzare lo studio di bioingegneria è stato utilizzato un algoritmo che ha permesso di progettare al computer migliaia di possibili robot viventi. (La Repubblica)