Le Regioni che rischiano la zona Gialla dal 26 luglio

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Le Regioni che rischiano di passare in zona Gialla dal 26 luglio. In base ai dati della cabina di monitoraggio dell’Iss del 16 luglio, rischiano al zona Gialla dal 26 la Sardegna, la Sicilia, il Veneto, il Lazio e la Campania.

Sono cinque le Regioni che rischiano il passaggio in zona Gialla dal 26 luglio.

Ma qualcosa potrebbe cambiare dalla settimana seguente, con 5 Regioni che rischiano la retrocessione in zona Gialla, quindi la reintroduzione di alcune restrizioni contro la diffusione del Covid. (News Mondo)

Ne parlano anche altri media

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE > > > Covid, negli ultimi mesi ci sono ricoveri di non vaccinati e no vax. Le Regioni a rischio fascia gialla sono la Sardegna, la Sicilia e il Veneto, in coda anche la Regione Lazio Il ministero della Salute monitora l’aumento dei contagi e il conseguente rialzo dell’indice Rt che sale ora allo 0.91. (Ck12 Giornale)

Tra le regioni più a rischio in base all'incidenza dei casi ci sarebbero Sardegna, Sicilia, Veneto, Lazio e Campania. Sul tavolo del governo resta anche la questione del green pass e l'ipotesi di renderlo obbligatorio come già accaduto in Francia. (Adnkronos)

Sardegna, Sicilia, Veneto, Lazio e Campania a rischio zona gialla a causa del nuovo incremento contagi da Covid-19, soprattutto dovuto alla variante Delta. Ma i parametri di valutazione cambieranno, promette il Ministro Speranza, dando più peso al tasso di ricoveri ospedalieri. (greenMe.it)

Rispetto alla fine del 2020, c’è stato stato un grosso cambiamento: la campagna vaccinale dovrebbe aver dato infatti strumenti e coperture per superare quella fase di chiusure generalizzate a seconda del numero di contagi. (Thesocialpost.it)

Ma il “pericolo zona gialla” dovrebbe essere scongiurato, perché i criteri per l’applicazione delle norme di una fascia più alta di rischio saranno cambiati. (The Wam)

In realtà il calcolo dell'incidenza dei positivi ogni centomila abitanti probabilmente resterà tra i parametri, ma potrebbe perdere la sua discrezionalità nel caso in cui l'occupazione di posti letto in terapia intensiva e nei reparti ordinari non superi le percentuali di rischio del 30% e 40% (Sky Tg24 )