Cosentino condannato a 10 anni per concorso esterno, i legali: “Non c’è una prova”

Il Riformista INTERNO

In questo caso l’ex sottosegretario era alla sbarra insieme ai fratelli Giovanni e Antonio e ad altri imputati, accusati a vario titolo di estorsione e concorrenza illecita aggravati dalle modalità mafiose

Nel giugno del 2019, poi, COSENTINO è stato assolto dalla Cassazione (che ha rigettato il ricorso della procura generale) nell’ambito del processo “Carburanti”.

In primo grado i pm ne avevano chiesti 16. (Il Riformista)

Ne parlano anche altri media

Cosentino era stato condannato dai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere in primo grado a 9 anni di reclusione. Dieci anni di reclusione per Nicola Cosentino Lo ha deciso la Corte d'Appello di Napoli. (Ottopagine)

Nicola Cosentino, ex sottosegretario all'Economia, è stato condannato a dieci anni di carcere dalla Corte d'appello di Napoli nel processo in cui era imputato per concorso esterno in associazione camorristica in relazione alla gestione, ritenuta politico-mafiosa dall'accusa, del Consorzio Eco4. (Today.it)

In primo grado, l’ex coordinatore regionale di Forza Italia era stato condannato dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) a nove anni. (Metropolis)

E allora come si spiega l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica per la quale Cosentino è stato condannato ieri a 10 anni di reclusione? Seguirono anni di molteplici inchieste che scavarono nella ventennale storia del clan dei Casalesi. (Il Riformista)

In primo grado Cosentino fu riconosciuto come il “referente nazionale del clan dei Casalesi“, almeno fino al 2004, così come ipotizzato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli I FATTI – Secondo i giudici di secondo grado, l’ex sottosegretario del Pdl Nicola Cosentino, è stato il referente nazionale del clan dei Casalesi fino al 2009. (anteprima24.it)

Secondo i pm, sarebbe stato proprio l’ex sottosegretario a permettere ai fratelli Orsi di associarsi al consorzio stesso creando la società mista Eco4 che ottenne poi affidamenti diretti. Nei processi scaturiti dalle due indagini, l’ex sottosegretario era stato condannato in primo grado ma successivamente assolto, in entrambi i casi, in Appello (LA NOTIZIA)