Giorgia Meloni e Matteo Salvini contro i regimi totalitari ma non antifascisti: i post per la Liberazione

Giorgia Meloni e Matteo Salvini contro i regimi totalitari ma non antifascisti: i post per la Liberazione
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Virgilio Notizie INTERNO

Nel giorno della Festa della Liberazione, la premier Giorgia Meloni e il vice premier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini hanno affidato a dei post i loro pensieri sulle celebrazioni, nei quali dichiarano la loro avversione ai regimi totalitari senza mai però utilizzare il termine “antifascista”. Il post di Giorgia Meloni per la Festa della Liberazione Le parole di Matteo Salvini contro i regimi totalitari Il governo “antifascista” Il post di Giorgia Meloni per la Festa della Liberazione “Nel giorno in cui l’Italia celebra la Liberazione, che con la fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia, ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari”. (Virgilio Notizie)

La notizia riportata su altre testate

Ma molti italiani non si piegarono al disonore. "Il fascismo aveva in realtà, da tempo, scoperto il suo volto, svelando i suoi veri tratti brutali e disumani come ci ricorda il prossimo anniversario dell'assassinio di Giacomo Matteotti. (ilgazzettino.it)

Il ricordo dei nostri cari, che la mattina del 29 giugno 1944 furono strappati per sempre da questa terra e dalle loro famiglie dalla ferocia nazifascista, è sempre vivido nel cuore di tutti noi. (LA NAZIONE)

"Il 25 aprile è per l'Italia una ricorrenza fondante: la festa della pace, della libertà ritrovata, e del ritorno nel novero delle nazioni democratiche. Quella pace e quella libertà, che - trovando radici nella resistenza di un popolo contro la barbarie nazifascista - hanno prodotto la Costituzione repubblicana, in cui tutti possono riconoscersi, e che rappresenta garanzia di democrazia e di giustizia, di saldo diniego di ogni forma o principio di autoritarismo o totalitarismo". (La Stampa)

25 Aprile, Mattarella: “All’infamia della strage di Marzabotto seguì l’indegna propaganda fascista su giornali sottoposti controlli a censure”

Un regime, quello fascista, "totalmente sottomesso" a quello hitleriano nonostante le velleità di grandezza, inginocchiato ai nazisti che "ci consideravano un popolo inferiore". Sergio Mattarella si spende il suo 25 aprile per una contundente lezione di storia che non lascia alcuno spazio ai revisionismi. (Tiscali Notizie)

«Intorno all’antifascismo è doverosa l’unità popolare, senza compromettere d’altra parte la varietà e la ricchezza della comunità nazionale, il pluralismo sociale e politico, la libera e mutevole articolazione delle maggioranze e delle minoranze nel gioco democratico». (il manifesto)

“All’infamia della strage di Marzabotto , la più grande compiuta in Italia, seguì un corollario altrettanto indegno: la propaganda fascista , sui giornali sottoposti a controlli e censure, negava l’innegabile, provando a smentire l’accaduto, cercando di definire false le notizie dell’eccidio e irridendo i testimoni”. (Il Fatto Quotidiano)