Cannabis terapeutica, assolto Walter De Benedetto: sentenza storica

Periodico Italiano INTERNO

Il (lento) processo politico. Soddisfatta, nei limiti del possibile dato il processo, l’avvocato di Walter: “Siamo molto soddisfatti dell’assoluzione perché il fatto non sussiste.

Lo stesso imputato aveva a ottobre rivolto un accorato appello a Mattarella: “Sono malato e senza terapia, per giunta ora indagato per essere stato costretto a violare la legge per non soffrire

De Benedetto non ha mai fatto uso di sostanze stupefacenti”. (Periodico Italiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

De Benedetto era finito sotto accusa per aver coltivato piante marijuana rischiando fino a 20 anni di carcere. Per chiedere giustizia, De Benedetto inviò anche una lettera aperta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. (Open)

Walter De Benedetto, l’uomo malato di una forma molto grave di artrite reumatoide, il 27 aprile è stato assolto dal Tribunale di Arezzo dopo essere stato accusato di coltivare cannabis terapeutica nel giardino di casa Cannabis terapeutica. (Il Fatto Quotidiano)

È stato finalmente affermato il principio del diritto di cura con la cannabis terapeutica". Non c’è ma è il primo a sapere, per telefono, mentre i giornalisti sono ancora in attesa, zuppi delle scroscio rovesciato dal cielo di una giornata marzolina: assolto perchè il fatto non sussiste. (LA NAZIONE)

A nome del governo quindi do parere favorevole all’utilizzo della cannabis solo in riferimento al valore terapeutico e per patologie invalidanti». (La Sicilia)

De Benedetto non ha mai fatto uso di sostanze stupefacenti”. Il tribunale di Arezzo ha assolto Walter De Benedetto, un malato di artrite reumatoide imputato in un processo perché in casa coltivava cannabis che lui ha sempre sostenuto di usare a scopo terapeutico. (L'Occhio)

«De Benedetto - afferma - è stato assolto ma ci sono altri casi e ce ne saranno ancora se non cambiano le leggi: per questo si chiede di aprire la produzione di cannabis terapeutica anche a privati e semplificare la burocrazia». (Giornale di Sicilia)