Tasse: cosa succede con il taglio di Irpef e Irap e perché così ci guadagnano i redditi alti

Open INTERNO

I redditi più alti godrebbero della riduzione per quella parte che rientra nello scaglione tra 28 e 55 mila euro.

Nulla invece per chi percepisce 25 mila euro.

Quello del 38% da 28 a 55 mila euro, che aiuterebbe anche e soprattutto i redditi più alti.

Aumentando quelle spettanti ai redditi fino a 55 mila euro

Il primo prevede di intervenire direttamente sulle aliquote, in particolare quella del 38% che comprende i redditi tra i 28 mila e i 55 mila euro. (Open)

Su altre fonti

Nel corso dell’incontro Berlusconi ha ribadito “la centralità del sostegno all’impresa per la creazione di nuovi posti di lavoro, anche attraverso strumenti come il taglio del cuneo fiscale, al quale vanno destinate risorse adeguate in ogni settore. (LaPresse)

Le due parti hanno anche espresso il loro “sostegno” al nuovo inviato personale del segretario generale dell’ONU, Staffan de Mistura, nella guida del processo politico relativo al Sahara, condotto sotto l’egida delle Nazioni Unite. (LaPresse)

E d’altra parte si tratta di un intervento relativamente semplice da attuare, che non. (Il Mattino)

I contribuenti coinvolti sarebbero poco più di 9 milioni, quelli che avendo un reddito annuale dai 28 mila euro in su sono toccati da questa aliquota. Così ad esempio a quota 30 mila euro la differenza positiva sull’imposta è di soli 40 euro mentre chi si trova nel mezzo avrà un vantaggio graduato in proporzione: con 40 mila euro di reddito saranno 240 quelli da versare in meno, con 50 mila 440 e così via. (Il Messaggero)

L’Ateneo, in sintonia con la rete di scuole protagoniste del progetto, sta lavorando all’istituzione di un Master dedicato alla Media Education aperto a tutte le figure interessate e dedicato in particolare ai docenti che dovranno poi diffonderla nelle scuole. (Sardegna Reporter)

Tagliare il costo del lavoro non è più procrastinabile, considerato anche il rincaro dei prezzi delle materie prime e dei costi energetici, che in taluni casi sta rendendo antieconomico produrre”. (LaPresse)