Nessuna svolta rosa nelle imprese a Bergamo: stabili da 5 anni - Bergamo News

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Le imprese femminili (partecipazione oltre il 50% di donne) sono prevalentemente ditte individuali (61,1%) mentre solo il 24,1% sono società di capitali.

L’aumento percentuale del numero delle imprese femminili rispetto al totale delle attive, passato dal 19,8% del 2016 al 20,2% del 2020, è da attribuirsi alla riduzione del numero totale delle imprese nello stesso arco temporale (-0,3%).

“Negli ultimi cinque anni le imprese femminili bergamasche sono aumentate di 39 unità

Quanto al settore economico, le imprese femminili sono cresciute solo nei servizi (+6,7%) mentre in decisa diminuzione sono la manifattura (-8,9%), il commercio (-7,3%), le costruzioni (-2,7%) e l’agricoltura (-1,7%). (BergamoNews.it)

Su altre testate

Lo smart working, ad esempio, per molte professioni può essere una modalità per conciliare vita e lavoro” Possiamo dire che nel mondo globalizzato bisogna essere pronti ad affrontare il cambiamento, e sappiamo che la rotta dovrà essere un’idea di futuro. (News Rimini)

A fine 2020 le imprese rosa attive, secondo i dati elaborati dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo, sono 19.377, in diminuzione dello 0,9% rispetto all’anno precedente con un andamento leggermente peggiore rispetto a quello delle sedi d’impresa totali (-0,7%). (VeneziaToday)

In tutto, nella capitale se ne contano 102.589, mentre nel Lazio sono più di 145mila. «Fra il 2015 e il 2019 – spiega Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma – le imprese femminili a Roma hanno conosciuto una crescita molto importante, con un aumento di oltre 7300 imprese registrate e un aumento del tasso di femminilizzazione dal 20,2 al 20,6». (Il Messaggero)

A fine 2020 si registra un calo dello 0,29% delle imprese guidate da donne, per un totale di 4mila attività in meno rispetto al 2019. Secondo Confesercenti, la pandemia di coronavirus ha fatto registrare un calo dello 0,29% delle attività guidate da imprenditrici. (Sky Tg24 )

Laureata in Turchia, si trasferisce nel 2007 per frequentare un master al Politecnico di Milano. È brava: trova subito lavoro in una grande azienda del nostro Paese e per dieci anni sembra destinata a una promettente carriera. (Il Sole 24 ORE)

Proprio le donne hanno pagato il prezzo più alto della pandemia: lo si vede anche sul fronte occupazionale, dove il 70% dei posti di lavoro persi lo scorso anno (secondo Confesercenti) apparteneva a donne. (Leggo.it)