La delirante lettera al "Giornale" in cui Meloni accusa Montanari di delirare

neXt Quotidiano INTERNO

Meloni attribuisce a Montanari queste parole: “Sembriamo aver dimenticato che per i fascisti e solo per i fascisti non valgono tutte le garanzie costituzionali: per esempio, non valgono la libertà di associazione e di espressione”.

Come ha fatto appunto Meloni e come hanno fatto tutti i movimenti di destra, incluso organi di informazione che hanno chiesto le dimissioni di Montanari.

Poi aggiunge: “Insomma per Montanari ai fascisti vanno tolti tutti i diritti, anche quello di non essere ammazzati dagli antifascisti”

Infarcendo il suo articolo di strumentalizzazioni, falsità e stereotipi, Giorgia Meloni ha attaccato dalle colonne de “Il Giornale” Tomaso Montanari. (neXt Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

L’Associazione nazionale partigiani italiani si schiera al fianco di Tomaso Montanari. Montanari ha giustamente attaccato l’uso strumentale di questo dramma […] (Il Fatto Quotidiano)

Lo scrive Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, in un intervento su 'Il Giornale, nel quale si sofferma sulle polemiche apertesi dopo le parole sulle Foibe di Tomaso Montanari. Ossia il 10 febbraio, data solenne sancita da una legge dello Stato approvata nel 2004. (LiberoQuotidiano.it)

Il presidente del Comitato 10 febbraio attacca Montanari che "non ha mai condannato le aggressioni a chi la pensa diversamente, non ha mai criticato chi distrugge le statute o manifesta contro le Foibe" Continuano a destare scandalo le prese di posizione di Tomaso Montanari, rettore dell'Università Statale per stranieri di Siena, contro il Giorno del Ricordo. (il Giornale)

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La legge istitutiva del Giorno del Ricordo fu varata il 13 aprile 2004. Non era il primo disegno normativo legato alla memoria di foibe ed esodo ad affrontare l’iter parlamentare. (Il Piccolo)

Da Sena Civitas riceviamo e pubblichiamo. Secondo noi l’indifferenza o l’appiattimento “ideale e culturale” a cui stiamo assistendo sono la dimostrazione che Siena, dopo il disastro della Banca e delle maggiori società sportive senesi, anche a livello delle istituzioni culturali, non se la passa tanto bene: piano, piano, silenzio dopo silenzio, indifferenza dopo indifferenza, fallimento dopo fallimento… intanto Siena “muore”. (Il Cittadino on line)