Prima paziente irpina ad essere curata con anticorpi monoclonali

il Caudino SALUTE

All’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino la prima somministrazione in Irpinia di anticorpi monoclonali come terapia per la cura della malattia Covid-19.

Prima paziente irpina ad essere curata con anticorpi monoclonali.

leggi anche Montesarchio: muore per covid a soli 67 anni. Individuata dall’Asl come soggetto in possesso dei requisiti necessari, è stata segnalata all’Azienda ospedaliera Moscati. (il Caudino)

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Sono farmaci che possono essere somministrati solo in alcuni casi specifici e solo in una sede ospedaliera. Anche a Reggio sono arrivati i farmaci monoclonali per curare persone positive al Covid: nei giorni scorsi l’equipe di Malattie Infettive diretta dal dottor Marco Massari ha ricevuto 107 dosi, di due tipologie diverse. (Reggionline)

Si ribadisce infatti che la somministrazione della terapia è indicata per persone con Covid ma in condizioni cliniche lievi o moderate (che non hanno quindi necessità di essere ricoverate in ospedale) e che presentano alcuni specifici fattori di rischio. (LuccaInDiretta)

La prima sacca di anticorpi monoclonali 'made in Umbria'. A darne notizia è la Regione Umbria. (PerugiaToday)

La donna, residente ad Avellino, è stata inserita sull’apposita piattaforma dal suo Medico di Medicina Generale. Condividi. Covid, 46enne di Avellino prima irpina curata con anticorpi monoclonali. All’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino la prima somministrazione in Irpinia di anticorpi monoclonali come terapia per la cura della malattia Covid-19. (Avlive)

Si tratta di un uomo di 38 anni positivo al covid-19, arrivato in pronto soccorso con i sintomi tipici dell’infezione. I sanitari, dopo aver valutato la corrispondenza con i criteri presenti nelle linee guida di Aifa hanno proposto al paziente l’innovativa terapia che gli è poi stata poi somministrata. (La Voce Apuana)

Forlì, 4 aprile 2021 - La cura con gli anticorpi monoclonali potrebbe partire in tutta la Romagna da lunedì 12 aprile. Le prime sono già state utilizzate martedì all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, su tre pazienti. (Il Resto del Carlino)