Perché i terremoti in Sicilia, Marche, Liguria ed Emilia non sono “collegati”: «Ma le sequenze sismiche sono ancora attive»

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Un totale di 21 scosse in sei punti diversi dell’Italia. Con magnitudo simili. E a distanza di poche ore l’una dall’altra. Eppure, nonostante siano un refrain abituale tra gli alfieri delle teorie del complotto, i terremoti che hanno colpito ieri l’Italia non sono collegati tra loro in alcun modo. Lo spiegano gli esperti, osservando che non sorgono sulla stessa faglia. E che si tratta di zone sismiche ben conosciute. (Open)

La notizia riportata su altre testate

Nello stesso paese a fine agosto era stato preso di mira un tabaccaio, gli inquirenti pensano possa esserci la stessa mano (il Resto del Carlino)

Cronaca Cinque scosse, l’Italia trema Ma non c’è un collegamento (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L'Italia trema e si ferma. Blocca treni e collegamenti, si mette in guardia. E, fra le sei regioni colpite, fa un certo effetto vedere come le Marche, già messe in ginocchio dall'alluvione della scorsa settimana, ora si debbano anche preoccupare del terremoto. (ilGiornale.it)

Per esempio nelle Marche, solo una settimana fa colpite da un tremendo alluvione che ha causato undici vittime e due dispersi. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha comunque chiarito: Non c’è alcun nesso fra il terremoto di magnitudo 3,9 avvenuto nelle Marche, quello di magnitudo 4,1in Liguria e quello di magnitudo 3,6 che ha colpito la Sicilia, nella zona dell’Etna: non c’è alcuna relazione, le distanze fra i luoghi in cui sono avvenuti i terremoti sono di centinaia di chilometri perché possa esserci un nesso. (Il Riformista)

L'Italia è un Paese esposto a eventi sismici anche significativi e, come dimostrano i dati rilasciati dai sistemi di sorveglianza della Rete Sismica Nazionale dell'Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia (INGV), fenomeni di lieve intensità si verificano costantemente lungo lo Stivale. (Fanpage.it)

ASCOLI Si risveglia quel senso di paura e incertezza rimasto per sei anni latente, sottotraccia, ma sempre presente nella testa degli ascolani. L’orologio segna le 12,24 quando, nella mattinata di ieri, la terra torna a tremare nel Piceno. (corriereadriatico.it)