Pegasus, il software che spia giornalisti, attivisti e politici

Corriere del Ticino ESTERI

I giornalisti che hanno partecipato all’inchiesta hanno avuto accesso a oltre 50.000 numeri di telefono potenzialmente presi di mira da Pegasus.

Da un’indagine condotta da 17 testate internazionali, fra le quali il Washington Post e il Guardian, emerge che tramite il software Pegasus, prodotto dall’azienda israeliana NSO Group, giornalisti, avvocati, attivisti e politici di molti Paesi sono stati spiati. (Corriere del Ticino)

La notizia riportata su altri giornali

Esplode il caso “Pegasus Project” dopo un’inquietante inchiesta sullo spionaggio di smartphone tramite spyware condotta da Amnesty International e Forbidden Stories, un ente giornalistico senza scopo di lucro con sede a Parigi. (MobileWorld)

Lo scandalo è esploso a metà giugno del 2017. Ma quando decine di giornalisti, avvocati, docenti universitari e persino parlamentari hanno scoperto che il loro cellulare era stato infettato con un software che li trasformava in potenziali bersagli, allora Pegasus è venuto allo scoperto (la Repubblica)

Un’indagine condotta da 17 diverse testate giornalistiche ha scoperto che Pegasus è stato anche utilizzato per spiare gli smartphone di oltre 180 giornalisti. — Sushant Singh (@SushantSin) July 19, 2021. (Lega Nerd)

Nel listone di Pegasus perfino capi di stato e di governo, membri di famiglie reali arabe e dirigenti d’azienda. Il tabloid inglese The Guardian sostiene che tra i governi che avrebbero utilizzato lo spyware Pegasus ci sarebbe quello dell’Ungheria, nonostante la secca smentita di Viktor Orban. (Computer Magazine)

“Tutti gli spyware sono strumenti essenziali per le indagini criminali, ma il loro uso conferisce un potere enorme, capace di destabilizzare uno Stato. L’attacco attraverso Pegasus viene avviato mediante un’esca, ovvero l’intrusione, nel caso degli smartphone, tramite una videochiamata (prevalentemente su WhatsApp) in cui non serve che la vittima risponda. (Cyber Security 360)

L’azienda israeliana messa sotto accusa replica duramente, affermando che la NSO Group ha “fermamente negato false accuse basate su ipotesi errate” e “teorie non avvalorate”, ribadendo che è impegnata in “una missione per salvare vite umane”. (Il Messaggero)