Al via la Conferenza di Berlino. La strada per la pace in Libia è in salita

AGI - Agenzia Italia ESTERI

Esempio di questa difficoltà è che il fatto che i lavori della Conferenza si svolgeranno senza Haftar e il rivale premier del Governo di accordo nazionale (Gna), Fayez al-Serraj.

La speranza di uno spiraglio per la pace in Libia è a portata di mano oggi a Berlino, dove comincia la Conferenza per la pace, ma si scontra con la riluttanza di fondo dei protagonisti: Fayez al Serraj e Khalifa Haftar.

Dubbi sul fatto che quella di Haftar sia una mossa politica sono stati espressi da Salamè. (AGI - Agenzia Italia)

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La Merkel ha inoltre riferito che i partecipanti alla Conferenza hanno concordato di non fornire assistenza alle parti in conflitto in Libia per salvaguardare la tregua. Credo che la conferenza di Berlino abbia sostenuto il processo di pace promosso dalle Nazioni Unite", ha dichiarato la Merkel alla conferenza stampa finale. (Sputnik Italia)

Dichiarazione approvata a Berlino Libia, Merkel: "Tutti d'accordo su soluzione politica ed embargo armi" "Non abbiamo risolto tutti i problemi, ma tutti hanno collaborato in modo costruttivo", dice la cancelliera durante la conferenza stampa finale. (Rai News)

La foto di gruppo dei leader che hanno partecipato domenica alla Conferenza di Berlino sulla Libia - Ansa. COMMENTA E CONDIVIDI. . . . . . La strada per la pace in Libia è ancora molto lunga: a Berlino domenica è stato compiuto un primo passo. (Avvenire)

Parlando del vertice tedesco l’inviato si è detto ottimista anche sulla possibilità che la «tregua si trasformi in cessate il fuoco». Durante il vertice ha preso corpo l’ipotesi di una presenza internazionale in Libia per garantire l’applicazione del cessate il fuoco. (Lettera43)

Ad est, il parlamento è eletto dal popolo, che sostiene l'Esercito Nazionale Libico guidato dal maresciallo Khalifa Haftar. La Germania ha invitato alla Conferenza sulla Libia il premier del governo d'unità nazionale Fayez al-Sarraj, il generale Khalifa Haftar ed i rappresentanti di Russia, Turchia, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Italia, Egitto, Cina, Onu e Ue. (Sputnik Italia)

DALL’INVIATA A BERLINO. Nel momento stesso in cui sul terreno si riprenderà con la violenza e con i morti, l’impegno della diplomazia internazionale potrà dirsi ricondotto al punto di partenza. (La Stampa)