Conte, ultimatum all'UE: 'O ci aiutano o faremo da soli'

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3 Palazzo Chigi ha rifiutato la bozza delle conclusioni del Consiglio Ue. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dà 10 giorni all’Europa per trovare una soluzione adeguata alla grave emergenza che tutti i Paesi stanno vivendo: "Affidiamo ai 5 Presidenti il compito di tornare con una proposta in 10 giorni, d’accordo con Sanchez.Il 2019 l’abbiamo chiuso con un rapporto deficit/Pil di 1.6 anziché 2. (Calciomercato.com)

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L'Eurozona ha creato i suoi strumenti, come il Mes, che può essere usato in modo efficace, ma con le condizionalità previste dai trattati. Il premier olandese Mark Rutte spiega bene la resistenza di tutto il fronte del Nord: "Siamo contrari ai coronabond. (Ticinonews.ch)

Nella serata del 26 marzo, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato di aver rifiutato la bozza presentata dall’Unione Europea sugli aiuti economici per l’Italia al fine di fronteggiare l’emergenza coronavirus. (Notizie.it )

Era la sintesi del testo di conclusioni del Consiglio europeo che era stato sottoposto ai capi di Stato e di governo. Un blando riferimento al Meccanismo europeo di stabilità (Mes), c’era dunque, anche se sul suo uso non c’era accordo all’interno dell’Eurogruppo. (Open)

Perché i nodi sul tavolo non possono essere sciolti in due ore di discussione tra ventisette persone collegate in videoconferenza. «Ora siamo a una svolta: o lasciamo che il virus ci divida o ci rialziamo come continente e agiamo tutti insieme». (La Gazzetta di Mantova)

Proposta che, si sottolinea, è stata formulata dal premier in accordo con il suo omologo spagnolo Pedro Sanchez. E' questo, a quanto si apprende da Palazzo Chigi, il messaggio che il premier Giuseppe Conte ha inoltrato ai leader Ue nel corso del Consiglio europeo. (Giornale di Sicilia)

Il G20 sceglie di mettere 5.000 miliardi di dollari nell’economia mondiale per superare l’impatto “sociale, economico e finanziario” del coronavirus. L’Italia – ha spiegato Conte – “ha le carte in regola con la finanza pubblica: il 2019 l’abbiamo chiuso con un rapporto deficit/Pil di 1.6 anziché 2.2 come programmato”. (Cagliaripad)