Elezioni in Cile: si va al ballottaggio. Vincono il disagio e diseguaglianza sociale a due anni dalla grande protesta

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Servizio Informazione Religiosa ESTERI

È la grande stranezza di queste elezioni: pochi mesi fa il voto per la nuova Assemblea Costituente aveva premiato le liste di sinistra e quelle indipendenti.

Credo che il consenso al candidato di estrema destra abbia molto giocato la paura dell’ignoto da parte del Cile profondo

Una democrazia sull’ottovolante, conseguenza di un forte disagio e diseguaglianza sociale, a due anni dalla grande protesta. (Servizio Informazione Religiosa)

La notizia riportata su altri media

Ghoulam: problema terzino sinistro. Il terzino algerino ha saltato la prima parte della stagione a causa dell’operazione al ginocchio. Il Napoli deve decidere cosa vuole fare con Faouzi Ghoulam, la questione terzino sinistro è irrisolta, il mercato di gennaio si avvicina. (Calcio Napoli notizie su Napolipiu.com)

Peccato solo che Kast non abbia nulla di “estremo”. Per rendersene conto basta fare due calcoli sulle percentuali di chi è arrivato, al primo turno, alle spalle di Kast e Boric. (Tempi.it)

Sottolineando le tensioni sociali e politiche degli ultimi due anni, i fautori dell'appello propongono "un nuovo patto di sana convivenza sociale". Parlamentari, amministratori locali, leader sociali, sportivi, personaggi dello spettacolo e anche sacerdoti uniti per rilanciare l'urgenza di aver cura insieme del bene comune. (Vatican News)

Due i favoriti per l'accesso al ballottaggio: Gabriel Boric, ex capo del movimento studentesco, e José Antonio Kast, l'ultraconservatore che ha messo in crisi la destra moderata Cile al voto per le presidenziali: il leader della nuova sinistra contro l'estrema destra nostalgica di Pinochet di Daniele Mastrogiacomo. (La Repubblica)

La campagna elettorale per le elezioni presidenziali in Cile si è chiusa giovedì 18 novembre. SECONDO José Miguel Santa Cruz, analista politico, accademico ed editore (Il Manifesto)

L’occasione sarà un momento decisivo in cui optare per due coalizioni che non sono mai state al governo e che muovono gli orientamenti politici un po’ più agli estremi rispetto alle ultime due cariche presidenziali, quelle di Sebastián Piñera e di Michelle Bachelet. (Il Manifesto)