Lunedì l'Opec+ valuterà un taglio di 10 milioni di barili al giorno

Milano Finanza ECONOMIA

Il mercato si aspetta che i Paesi produttori decidano ulteriori misure di emergenza per sostenere i prezzi.

Già ieri l'Arabia Saudita ha chiesto una riunione d'emergenza dei Paesi produttori per stabilizzare il mercato raggiungendo "un accordo equo".

Tuttavia, secondo alcuni osservatori, anche 10 milioni di barili in meno al giorno non sarebbero sufficienti a riequilibrare domanda e offerta, in considerazione di una contrazione dei consumi giornalieri globali superiore a 20 milioni di barili. (Milano Finanza)

Su altri giornali

Il segretario generale dell'OPEC, Mohammed Barkindo, è costantemente in contatto con i Paesi membri dell'OPEC+, che sarebbero favorevoli ad un nuovo summit da tenersi il prossimo 6 aprile e avrebbero aperto ad un taglio della produzione petrolifera. (Sputnik Italia)

C'è da dire che una grande responsabilità in questa situazione ce l'hanno anche gli Stati Uniti che hanno pressoché annullato gli sforzi dell'Opec+ a partire dal 2017. Putin ha dichiarato di essere pronto per un accordo con i suoi partner e di "collaborare con gli Stati Uniti". (AGI - Agenzia Italia)

Ora è Vladimir Putin a dettare le condizioni, mettendo gli Stati Uniti spalle al muro. Servono altri negoziati Posticipato in vertice al quale l’Opec intende invitare tutti i grandi produttori mondiali: sul tavolo ci sarà un taglio da 10 milioni di barili al giorno, ma devono collaborare tutti, anche gli Usa. (Il Sole 24 ORE)

COME NASCE LA VICENDA. Opec+ è composto dai paesi membri dell’OPEC, dalla Russia e da altri nove alleati, che hanno coordinato una serie di tagli alla produzione volti a sostenere il mercato dal 2017. (Energia Oltre)

– Negli ultimi anni, dallo sviluppo dello shale oil americano, i sauditi hanno perso circa la metà del mercato americano. – Lo hanno fatto poco, con molte difficoltà negli anni d’oro del barile, fino al 2014, quando i prezzi erano sopra i 100 dollari. (Sputnik Italia)

Sicuramente Donald Trump può fare pressione per un recupero dei prezzi nel breve che consenta ai produttori americani di shale oil di sopravvivere, anche ristrutturando. I prezzi del greggio quotavano tra i 50 e i 65 dollari prima del diffondersi dell’epidemia e per tornare a quei livelli la strada è lunga. (FIRSTonline)