Pillole di iodio, caccia aperta a Roma: è psicosi da attacco nucleare

RomaToday SALUTE

"In queste ore c’è una corsa ingiustificata a richiedere in farmacia medicinali a base di iodio.

Da parte delle autorità competenti non vi è alcuna indicazione all'approvvigionamento di iodio per un'eventuale minaccia nucleare.

Le esplosioni alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia hanno fatto scattare una corsa nelle farmacie a caccia delle pastiglie di ioduro di potassio (KI), un composto utilizzato come farmaco contro l'ipertiroidismo e come fattore di protezione in caso di emissioni di radiazioni. (RomaToday)

La notizia riportata su altre testate

Dal Lago: "Nessun allarmismo, da prendere solo in caso di emergenza". Al momento perciò "l'ansia ci coglie tutti - conclude Dal Lago - ma non ce alcun segnale per prevedere il peggio” (il Dolomiti)

Il sale iodato si compra nelle tabaccherie e nei supermercati: si trova grosso, fino e persino in gocce. L’Iss ha spiegato che “si può affermare con certezza che lo iodio utilizzato per la produzione del sale iodato nel nostro Paese è sicuro“. (Virgilio Notizie)

Il problema, però, è che non sa distinguere: in presenza di iodio radioattivo, lo assorbirà allo stesso modo di quello non radioattivo Le pillole allo iodio a che servono? (Secolo d'Italia)

Si parla di profilassi iodica, quindi, come scudo contro lo iodio radioattivo rilasciato da un attacco nucleare. «I 30 anni di studi dell'Istituto Ramazzini hanno contribuito a dimostrare i potentissimi effetti cancerogeni delle radiazioni ionizzanti, come quelle derivate dal disastro nucleare di Chernobyl. (ilmessaggero.it)

Infine, in caso di radiazioni nucleari, chi soffre di problemi alla tiroide deve consultare il proprio medico prima di poter assumere pastiglie di ioduro di potassio. Tuttavia la corsa odierna all’acquisto di pillole allo iodio ha spinto l’Istituto Superiore di Sanità ad emettere una nota sottoscritta anche dalla Associazione Medici Endocrinologi, Società Italiana di Endocrinologia, Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Milleunadonna.it)

Secondo il Piano, «il periodo ottimale di somministrazione di iodio stabile è meno di 24 ore prima e fino a due ore dopo l'inizio previsto dell'esposizione. Il Ministro della Salute può decidere l'attivazione delle procedure per la distribuzione di iodio stabile nelle aree interessate» (ilmessaggero.it)