Pillole allo iodio, è boom di acquisti ma gli esperti avvertono: sono pericolose

InformazioneOggi.it SALUTE

Vennero infatti utilizzate dalla popolazione subito dopo il disastro di Chernobyl.

Ma a partire da quel giorno, tantissime persone hanno iniziato ad acquistare pillole allo iodio.

La somministrazione fai da te di queste pillole può risultare infatti molto pericolosa.

Come si può leggere nel documento di presentazione del piano, le pillole allo iodio sono uno strumento che si può attivare in caso di emergenza

Pillole allo iodio, negli ultimi giorni in molte nazioni europee sono aumentate le richieste. (InformazioneOggi.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Vale lo stesso per il sale iodato (lo ha spiegato, tra gli altri, il Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna) Al momento la minaccia di una guerra atomica è lontana, ma quali farmaci sarebbe opportuno assumere in caso di radiazioni? (Virgilio Notizie)

Le pillole allo iodio a che servono? Il problema, però, è che non sa distinguere: in presenza di iodio radioattivo, lo assorbirà allo stesso modo di quello non radioattivo (Secolo d'Italia)

Il Ministro della Salute può decidere l'attivazione delle procedure per la distribuzione di iodio stabile nelle aree interessate» Secondo il Piano, «il periodo ottimale di somministrazione di iodio stabile è meno di 24 ore prima e fino a due ore dopo l'inizio previsto dell'esposizione. (ilmessaggero.it)

Tuttavia la corsa odierna all’acquisto di pillole allo iodio ha spinto l’Istituto Superiore di Sanità ad emettere una nota sottoscritta anche dalla Associazione Medici Endocrinologi, Società Italiana di Endocrinologia, Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica Infine, in caso di radiazioni nucleari, chi soffre di problemi alla tiroide deve consultare il proprio medico prima di poter assumere pastiglie di ioduro di potassio. (Milleunadonna.it)

Dal Lago: "Nessun allarmismo, da prendere solo in caso di emergenza". Al momento perciò "l'ansia ci coglie tutti - conclude Dal Lago - ma non ce alcun segnale per prevedere il peggio” (il Dolomiti)

«I 30 anni di studi dell'Istituto Ramazzini hanno contribuito a dimostrare i potentissimi effetti cancerogeni delle radiazioni ionizzanti, come quelle derivate dal disastro nucleare di Chernobyl. Si parla di profilassi iodica, quindi, come scudo contro lo iodio radioattivo rilasciato da un attacco nucleare. (ilmessaggero.it)