Il Coronavirus dura 70 giorni? Lo studio israeliano

Lolnews SALUTE

Secondo uno studio israeliano il l'andamento epidemiologico del coronavirus avrebbe una durata di 70 giorni, con la fase di picco intorno al 40esimo giorno.

E’ il numero 70 e rappresenta la durata complessiva di un ciclo epidemico di Covid 19.

In un’intervista rilasciata a Channel12, il professore ha sottolineato come il virus raggiunga il picco di contagio entro 4/6 settimane per poi cominciare una fase discendente che si concluderebbe intorno all’ottava/nona settimana, sviluppandosi nell’arco di 70 giorni. (Lolnews)

La notizia riportata su altre testate

Secondo il professor Isaac Ben Israel, analizzando i dati di tutti i. Da quel. momento – ha proseguito – il virus è in calo e oggi in Israele ci sono. solo 300 nuovi pazienti. (Osimo Oggi)

Tra un paziente e l’altro, l’infermiere è in grado di disinfettare rapidamente le superfici di appoggio senza uscire dalla postazione. Quattro minuti per il tampone e meno di 24 ore per il risultato sotto forma di cartella clinica elettronica. (La Tribuna di Treviso)

Teoria sostenuta con forza nonostante non ci siano evidenze scientifiche in grado di sostenere queste parole. Staremo a vedere se una polemica di questo tipo arriverà anche in Italia nei prossimi giorni. (OptiMagazine)

In due settimane si arriverà a zero e non ci saranno più nuovi pazienti». Secondo uno scienziato israeliano a diffusione del coronavirus raggiunge il picco dopo 40 giorni e scende quasi fino a zero dopo 70 giorni, indipendentemente da dove colpisca e dalle misure imposte dai governi per contrastarlo. (ROMA on line)

Secondo Isaac Ben-Israel il picco con il Coronavirus, nei singoli Paesi, si assiste dopo quaranta giorni, mentre le limitazioni alle nostre libertà non fa altro che far decrescere il PIL del 20%. Il professore ha affermato che, dopo la scoperta del primo caso confermato in Israele, l’incidenza dei casi è aumentata giorno dopo giorno per un mese. (Metropolitan Magazine Italia)

L’unica replica anonima è provenuta dalle file degli stessi servizi segreti, giustificando l’esistenza dello “Strumento” per il bene pubblico, ovvero nell’interesse superiore di salvare vite. (Il Fatto Quotidiano)