'Il buco' premiato a Venezia, il regista ringrazia anche Rotonda e Terranova

“Grazie a chi ha creduto a questo salto nel buio, produttivo.

Così Michelangelo Frammartino ha salutato la vittoria a Venezia del premio speciale della Giuria, per il suo film, “Il buco”, girato nel Parco Nazionale del Pollino, che era tra le cinque pellicole italiane in concorso alla 78esima edizione della Mostra del Cinema.

Grazie a Doppio Nodo Double Bind, alla Calabria Film Commission, grazie a Rai cinema, ai miei compagni di viaggio, a Giovanna Giuliani che ha scritto questo film con me, grazie ad Antonio Larocca, grazie alla speleologia italiana che si prende cura del buio e di ciò che non ha forma. (La Siritide)

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Tempo di lettura 2 Minuti. «Il Leone stretto tra le mani di Michelangelo Frammartino è l’immagine della Calabria che vogliamo: resistente, poetica, capace ancora di vedere nel buio la luce del proprio coraggio». (Quotidiano del Sud)

Altro premio per Il buco è il ”Green Drop Award 2021“. Per Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema: “Il buco di Michelangelo Frammartino mostra immagini mai viste, racconta qualcosa di altro, di lontano da tutto (La Scintilena)

Ed esattamente sono due, il primo premio è la pellicola d’oro a Luca Massa, operatore speleologo per le riprese del film che rievoca la straordinaria impresa del Gruppo Speleologico Piemontese torinese che, nel 1961, scoprì l’abisso del Bifurto una delle grotte più profonde del mondo. (La Riviera)

Il buio, al contrario, fa paura, il buio comporta una responsabilità nei confronti dello spettatore Anche alla Calabria film commission, al tempo guidata da Giuseppe Citrigno, che, per la realizzazione de Il buco, ci ha davvero e grandemente sostenuto». (Quotidiano del Sud)

E' stato Bong Joon-ho che ha incoronato il film del regista che racconta l'avventura degli speleologi piemontesi che nel 1961 esplorarono l'abisso del Bifurto nel comune di Cerchiara di Calabria. Il film arriva dopo 11 anni di assenza (il suo ultimo lavoro è stato Le quattro volte) (ABMreport)

Ne aveva tutti i titoli Michelangelo Frammartino, un intellettuale cineasta milanese di residenza, ma che ha sempre dichiarato “Sono calabrese, e i calabresi nascono ovunque nel mondo”. È il trionfo di Michelangelo Frammartino calabrese fuori della Calabria per necessità economica che da Venezia non ha mancato di dire che dalla nostra regione si parte ancora per studiare e per andare a curarsi. (Quotidiano del Sud)