Istat: Pil 2020 giù dell'8,9%. Salgono debito e pressione fiscale. A febbraio aumenta l'inflazione

Il Messaggero ECONOMIA

APPROFONDIMENTI MACROECONOMIA Istat, crollo record del fatturato dei servizi: -12,1% nel 2020 ECONOMIA Lavoro, il rapporto sul 2020: la pandemia ha colpito soprattutto.

Il Pil dell'Italia è crollato dell'8,9% nel 2020, cresce il debito e la pressione fiscale e a febbraio aumenta l'inflazione.

Il debito italiano ha raggiunto nel 2020 quota 2.569.258 milioni ed è pari al 155,6% del Pil.

La crescita dal 134,6% del 2019 è legata al calo del Pil nel 2020 e alle misure per l'emergenza Covid

Nel 2020 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.651.595 milioni di euro correnti, con una caduta del 7,8% rispetto all'anno precedente. (Il Messaggero)

Su altri giornali

L'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche (AP), misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -9,5%, a fronte del -1,6% nel 2019. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -6,0% (+1,8% nel 2019), conclude l'Istat. (Adnkronos)

Secondo le stime preliminari, nel mese di febbraio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,4% di gennaio). (Gazzetta di Salerno)

E adesso arriva il caro-benzina, che fa impennare l’inflazione. (RagusaOggi)

Osservati speciali, ovviamente, PIL e debito, da sempre nel mirino degli analisti nel nostro Paese. Per quanto riguarda la pressione fiscale, il dato del 2020 è stato del 43,1% in termini di PIL, in aumento rispetto al 42,4% dell’anno precedente. (Money.it)

In volume il Pil è diminuito dell’8,9%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito negativamente alla dinamica del Pil per 7,8 punti percentuali. (Gazzetta di Salerno)

Nel 2020 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.651.595 milioni di euro correnti, con una caduta del 7,8% rispetto all’anno precedente. L’apporto della domanda estera netta è stato negativo per 0,8 punti e quello della variazione delle scorte per 0,3 punti. (Il Domani d'Italia)