Usa, summit virtuale su democrazia: Biden invita Taiwan ma non la Cina

TG La7 ESTERI

esteri. Tra gli invitati figurano i principali alleati occidentali degli Stati Uniti, ma anche Paesi come Iraq, India e Pakistan.

L'Ungheria l'unico escluso tra quelli dell'Ue. di Redazione Online. C'è Taiwan ma non la Cina tra i 110 Paesi invitati dalla Casa Bianca al summit virtuale sulla democrazia, fortemente voluto dal presidente Usa Joe Biden.

Ridotta la rappresentanza del Medio Oriente, limitata a Israele e Iraq

Tra i Paesi dell'Unione l'unico assente sarà l'Ungheria. (TG La7)

Su altri media

«Taiwan non ha alcun altro status se non quello di parte integrante della Cina», ha ribadito il portavoce Zhao Lijian. Joe Biden ha presentato un piano in sostanziale continuità con Donald Trump. (Corriere della Sera)

Dall'altra parte Taiwan invece si mostra soddisfatta. Un portavoce dell'ufficio della presidenza dell'isola ha ringraziato Biden per l'invito al summit, affermando che questo sarà «una forza del bene nella società internazionale». (il Giornale)

Ok, nessuno, tra questi Paesi, si potrebbe mai onestamente definire un “faro” della democrazia nel Mondo, quindi, come si direbbe oggi, la decisione “ci sta”. Taiwan non ha altro status nel diritto internazionale se non quello di essere parte integrante della Cina (L'HuffPost)

Taipei, intanto, ringrazia: "Attraverso questo vertice, Taiwan può condividere la sua storia di successo democratico", ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del presidente taiwanese Xavier Chang È un'ulteriore conferma del confronto in atto su più campi fra gli Stati Uniti e la Repubblica popolare. (RSI.ch Informazione)

- Come le consegne di armi e il sostegno occidentale all'aggressione saudita contro lo Yemen hanno provocato una catastrofe umanitaria senza precedenti. - Come l'embargo occidentale inflitto in Venezuela ha fatto morire migliaia di bambini privati di farmaci vitali e costosi. (L'AntiDiplomatico)

Subito sono seguite le polemiche, ma le reazioni più negative sono venute dai soliti sospetti, Cina e Russia, con sfumature diverse aiwan sì, Cina no. (La Repubblica)