Smart working nella Pubblica amministrazione: cade l’obbligo del 50%

Corriere della Sera INTERNO

Ogni amministrazione pubblica potrà quindi decidere quanti dipendenti potranno lavorare in forma agile in base alle proprie specificità ed esigenze di sicurezza, «senza rigidità».

«Sarebbe meglio - spiega la Fp Cgil - non mettere immediatamente un intralcio sul percorso appena avviato, altrimenti il ministro commette un autogol»

Un taglio inaspettato per i sindacati che hanno cominciato ieri il confronto con l’Aran per il rinnovo contrattuale, con il lavoro agile al centro della trattativa. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

In breve Verso l'addio ai «Pola», sostituiti dai piani per la digitalizzazione. Il lavoro agile semplificato nella Pa, senza obblighi di accordo individuale preventivo e di comunicazione, si allunga fino al 31 dicembre. (Il Sole 24 ORE)

Novità centrale del decreto è la fine dello smart working al 50% per gli impiegati nella Pubblica Amministrazione mentre è confermata la proroga delle norme sul Golden Power e la validità dei documenti scaduti (che passa dal 30 aprile al 30 settembre 2021). (Money.it)

I dipendenti statali tornano in ufficio da lunedì 3 maggio. Si riparte da lunedì 3 maggio. In sintesi, dopo la pubblicazione in Gazzetta del provvedimento (probabilmente lunedì 3 maggio), i capi degli uffici potranno richiamare al lavoro in presenza tutti i dipendenti di cui riterranno di aver bisogno. (L'Occhio)

Per lo smart working dei dipendenti pubblici le regole, erano state fissate dal decreto del 19 ottobre 2020 della ex ministra per la PA Fabiana Dadone, poi per ben due volte prorogato. Il ricorso al lavoro agile o smart working per i dipendenti pubblici al momento può avvenire in modalità semplificata e deve essere garantito in una percentuale che sia almeno del 50 per cento. (Money.it)

Anche lo smart working sarà oggetto di trattativa, ma finché dura l'emergenza l'organizzazione del lavoro agile dipende esclusivamente dalle decisioni dei dirigenti. I Pola rimangono non obbligatori, ma anche nel caso in cui non vengano presentati vale l'obbligo di attenersi a una quota minima del 15% di smart working (la Repubblica)

Questo non significa che lo smart working svanirà improvvisamente. non sono i dipendenti a essere il 50% in smart working ma le attività che possono essere svolte in smart working”. (Genova24.it)