Decapitato il ragazzo ucciso nel Torinese, si cerca l'assassino

newsbiella.it INTERNO

Da quanto si apprende, l'assassino ha utilizzato un'arma da taglio, colpendo con estrema violenza il ragazzo tanto da decapitarlo, quindi si è dato alla fuga.

Gli inquirenti stanno provando a ricostruire gli ultimi movimenti del 25enne nonché analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti in zona

Continuano senza sosta le indagini della polizia sull'omicidio del 25enne originario del Bangladesh ucciso la scorsa notte nell'appartamento in cui viveva in affitto. (newsbiella.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Fermato il presunto assassino del Bengalese decapitato a Torino, i presunti moventi dell’omicidio. Al momento non sono noti i motivi che abbiano spinto il ragazzo originario del Bangladesh ad uccidere l’amico in modo così spregevole È stato fermato il presunto assassino del bengalese decapitato a Torino. (VNews24)

LA VICENDA - Varie volte Mostafa ha chiesto indietro la somma, visto che il 'pattò non era stato rispettato. Una frase netta, in mezzo a tante confuse, Potrebbe essere un lapsus, ma anche una confessione involontaria quella resa da Mostafa Mohamed, 24 anni, quando è stato interrogato dai magistrati. (ilgazzettino.it)

Inoltre, risulterebbe che il denaro conteso sarebbe stato utilizzato dalla vittima per pagare, in Bangladesh, il matrimonio di una sua congiunta, già promessa in sposa all’autore del delitto è stato rintracciato dagli agenti della Squadra Mobile di Torino all’interno della stazione ferroviaria di Torino “Porta Nuova” questa mattina. (ObiettivoNews)

Il movente del delitto, secondo quanto sin qui emerso, sarebbe di natura economica, in quanto collegato ad un debito maturato dalla vittima nei confronti del fermato e non ancora onorato. (Il Torinese)

Bloccato nella mattinata alla stazione di Porta Nuova l’assassino di Mohamed Ibrahim, il 25enne del Bangladesh decapitato ieri nella sua abitazione di corso Francia. Pubblicità Pubblicità. (la VOCE del TRENTINO)

LA VICENDA - Varie volte Mostafa ha chiesto indietro la somma, visto che il 'pattò non era stato rispettato. «Abbiamo ritrovato il coltello, il cordoncino di nylon - spiega Mitola - e gli abiti lavati, che abbiamo riconosciuto grazie alle immagini» (ilmessaggero.it)