Nel silenzio della comunità internazionale, nuovo attacco di Israele contro la Siria
Quello di ieri è il secondo attacco dall'inizio dell'anno di Israele contro la Siria.
Va notato che gli attivisti dell'opposizione spesso rivendicano attacchi da parte dell'aviazione israeliana al governatorato di Deir Ezzor; tuttavia, questi rapporti vengono smentiti dall'esercito arabo siriano.
Secondo quanto riferito da Deir Ezzor, gli aerei da guerra israeliani hanno provocato diverse esplosioni all'interno della città di Deir Ezzor e nell'area di confine intorno alla città di Albukamal. (L'AntiDiplomatico)
Su altri giornali
Nel 2021 erano stati oltre cinquanta gli obiettivi centrati, questo è difatto il primo raid dopo quello del 7 gennaio, il secondo attacco dell'anno. Secondo l'Osservatorio locale, sarebbero stati complessivamente 10 i raid realizzati contro la Siria e le forze iraniane e filo-iraniane. (Redazione AriaMediterranea)
guerra «La seconda ondata di raid israeliani quest’anno ha ucciso 23 persone», scrive l’ong. (Gazzetta di Parma)
Un secondo attacco avrebbe preso di mira una base situata nel deserto di al-Bukamal nella provincia di Deir ez-Zor. Sarebbero dozzine le vittime di un attacco nel nord-est della Siria attribuito a Israele (Rights Reporter)
Non ci sono voli internazionali dall’Italia per la Siria: fatto scalo a Istambul, atterrato a Beirut, poi proseguirò via terra. Un parente mi dice: “Non mi dire che hai deciso di tornare a casa in Siria!”. (L'AntiDiplomatico)
Damasco (AsiaNews/Agenzie) - Una serie di raid notturni dell’aviazione israeliana ha centrato depositi e postazioni militari nel settore orientale della Siria, uccidendo almeno cinque soldati dell’esercito regolare e altri 11 combattenti di milizie alleate a Damasco. (AsiaNews)
Le località colpite sono la periferia della città di Dayr az Zor, Albukamal e la periferia di Mayadin, tre città lungo la bassa valle del fiume Eufrate. . . – BEIRUT, 13 GEN – Almeno 23 persone sono rimaste uccise la scorsa notte in raid aerei israeliani contro posizioni e depositi di armi e munizioni nell’est della Siria, secondo quanto denuncia stamani l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus). (Libertà)
