Bibbiano, gli affidatari che hanno chiesto scusa ai genitori: “Ci siamo vergognati”

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Il caso-pilota dell’inchiesta. Quando hanno capito cosa era successo e che i genitori della piccola che gli era stata affidata non erano dei mostri, hanno voluto chiedere scusa.

Il disegno incriminante. A giugno 2018 la piccola è arrivata dai genitori affidatari, che ora raccontano come la versione dei fatti fornita loro non fosse affatto positiva.

Se in alcuni casi i genitori affidatari sono finiti essi stessi sotto indagine, in altri casi si sono trovati ad essere ignare vittime di un sistema malato e doloso. (Thesocialpost.it)

La notizia riportata su altre testate

Capi di imputazione sostenuti peraltro da intercettazioni, chat, testimonianze, perizie calligrafiche (necessarie per dimostrare che i disegni dei bambini con i quali poi erano stati messi sotto accusa i genitori erano stati manomessi) e anche da ammissioni di colpa di una indagata che ha intrapreso la strada del patteggiamento della pena. (Elzeviro)

Ora il consulente della Procura contesta a Foti che gli abusi non erano certificati da una sentenza in giudicato. Da oggi, infatti, Foti torna a piede libero a seguito della scadenza della misura dell’obbligo di dimora a Pinerolo (Torino), disposta per lui dal Riesame dopo un periodo agli arresti domiciliari. (il Resto del Carlino)

Psicologa che operava a Bibbiano per la Hansel e Gretel e ex compagna del guru torinese, Claudio Foti. Storie dell’orrore raccontante ai piccoli per inculcare nella mente dei bimbi di aver subito abusi, in passato, da parte dei propri genitori. (ilGiornale.it)

Non so perché abbia voluto usare il nome di Tommaso e sarei curiosa di saperlo. Forse per via della forte risonanza mediatica che ha avuto il caso, ma io sono allucinata. (La Repubblica)

Anghinolfi e le assistenti sociali indagate non esitano a far sottoporre ragazzine poco più che bambine a trattamenti sanitari invasivi, consistenti in visite ginecologiche, contro la loro volontà, per dimostrare gli abusi subiti. (Corriere della Sera)

Inoltre sempre la Aghinolfi e Monopoli hanno sostenuto che nella casa paterna c’era cibo avariato, circostanza non vera. Dal 2014 al 2019 è stata documentata un’escalation di allontanamenti nella Val D’Enza, con differenze, rispetto ad altri distretti vicini, dell’80%. (UniversoMamma)