Coronavirus: guida completa su come ottenere tutti i bonus

La Legge per Tutti ECONOMIA

Uso del credito d’imposta: è utilizzabile dopo il pagamento dei canoni anche in compensazione nel modello F24.

Precisazioni: il credito d’imposta è utilizzabile in dichiarazione ovvero, senza limiti di importo, in compensazione in F24.

Beneficiari: imprenditori e lavoratori autonomi con ricavi o compensi non superiori a 250 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente.

Hai ancora qualche dubbio su come ottenere i bonus previsti dal decreto Rilancio per aiutare imprese e famiglie colpite dall’emergenza coronavirus?

Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle Imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini IRAP. (La Legge per Tutti)

Su altri giornali

Per ora si sa solo che tutte le comunicazioni, compresa quella di esercizio dell’opzione da parte del contribuente che ha sostenuto le spese ammesse al credito d’imposta, dovranno essere effettuate in modalità telematica. (La Legge per Tutti)

34/2020, che prevede misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia e di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19. È online il vademecum di Agenzia delle Entrate e di Agenzia delle entrate – Riscossione sul Decreto Rilancio. (Riviera24)

La Novità del Credito d’Imposta. . . La novità, però, riguarda la possibilità di cedere questo credito ad altri soggetti in cambio di liquidità ovvero di uno sconto previsto negli stessi lavori oggetto di un bonus. (Lezioni Europa)

In tutto il governo ha stanziato a copertura di questa misura 200 milioni di euro. (Il Reporter)

È online il vademecum per cittadini e imprese, realizzato dall’Agenzia delle entrate e dall’Agenzia delle entrate-Riscossione. Dai contributi a fondo perduto alle agevolazioni per casa e risparmio energetico: il vademecum per cittadini e imprese sul Decreto Rilancio. (2a News)

Fisco, dove vanno le tasse degli italiani: 20% alla sanità, 11% all’istruzione e 2,2% alla cultura. Il 20% dell’Irpef versato dai contribuenti italiani va a finanziare la sanità, il 21% la previdenza, l’11% l’istruzione e l’8,9% la difesa, l’ordine pubblico e la sicurezza, il 2,2% alla cultura e allo sport. (AgCult)