Resistenza, è morto a 100 anni Germano Nicolini: era il comandante 'Diavolo'

Sky Tg24 INTERNO

Il partigiano, simbolo della Resistenza in Emilia, avrebbe compiuto 101 anni il prossimo novembre.

L'accusa: aver ucciso don Umberto Pessina, nel 1946, nella sua parrocchia di San Martino Piccolo, frazione di Correggio.

Accusato e arrestato per l'omicidio di don Umberto Pessina, solo negli anni Novanta era poi stato completamente scagionato. È morto a Correggio, la sera del 24 ottobre, Germano Nicolini, comandante partigiano , protagonista della Resistenza in Emilia e conosciuto con il nome di battaglia di 'Diavolo'. (Sky Tg24 )

La notizia riportata su altri giornali

Nicolini riacquista tutti i diritti, gli viene riconsegnata la Medaglia d'Argento al Valor Militare per il suo impegno nella lotta partigiana contro il nazifascismo. Tornato in Emilia si dà alla macchia ed organizza la Resistenza armata, diventando Comandante del 3° battaglione della Brigata "Fratelli Manfredi". (Adnkronos)

La storia di Germano Nicolini è stata ripresa più volte in ambito musicale. Così Diavolo e altri due partigiani, Antonio Prodi, detto Negus, ed Ello Ferretti, Fanfulla, furono scagionati e infine assolti nel processo di revisione celebrato a Perugia. (ReggioSera.it)

Ci ha lasciato a 101 anni (era nato a Fabbrico – Reggio Emilia – il 26 novembre 1919) Germano Nicolini ‘Diavolo’ comandante partigiano del terzo battaglione della 77esima Brigata Sap ‘Fratelli Manfredi’”. (Tuscia Web)

Dopo la guerra fu accusato dell'omicidio di don Umberto Pessina e solo negli anni Novanta fu completamente scagionato dalla riapertura del processo. È morto Germano Nicolini, comandante partigiano e protagonista della Resistenza in Emilia. (Il Messaggero)

Catturato a Roma dai tedeschi, fuggì dalla prigionia ed entrò nel battaglione Sap della brigata Fratelli Manfredi di cui diventò comandante. E' morto il "Diavolo". (La Repubblica)

aveva detto nel giorno della festa della Liberazione, Germano Nicolini, al secolo il “Comandante Diavolo”. Così Diavolo e altri due partigiani, Antonio Prodi, detto Negus, ed Ello Ferretti, Fanfulla, furono scagionati e infine assolti nel processo di revisione celebrato a Perugia. (La Stampa)