Terremoto Turchia, per quanti giorni può sopravvivere una persona sotto le macerie? Ecco le 4 condizioni per salvarsi

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È possibile resistere e sopravvivere sotto le macerie «anche per 8-10 giorni», ma devono realizzarsi quattro condizioni indispensabili. A sottolinearlo è il presidente della Società italiana Sistema 118 (Sis 118), Mario Balzanelli, dopo che in Turchia varie persone sono state estratte vive dai detriti a 4 giorni dal sisma che ha colpito il Paese. «La possibilità che ha un soggetto che è sommerso da macerie e detriti dopo un crollo di sopravvivere, nonostante le condizioni estreme in cui si trova, dipende da diversi fattori, i più importanti dei quali - spiega il presidente del Sis 118 - sono quattro». (ilmessaggero.it)

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Continuano le ricerche nonostante siano trascorsi giorni sotto ai crolli e al gelo. Registrate 650 scosse di assestamento. Mancano all'appello 7 italiani, l'imprenditore Angelo Zen e una famiglia italiana di origine siriana Il sisma (LaC news24)

17.674 i morti in Turchia, 3.377 in Siria (LaPresse) – Sono oltre 21mila le vittime del devastante terremoto che ha colpito Turchia e Siria. (LaPresse)

Dopo 90 ore, è stato ritrovato vivo un bambino di 10 anni. Dopo l’approvazione dei suoi parenti, il braccio destro di Hilal è stato amputato e il bambino è stato tirato fuori dalle macerie. (LaPresse)

Emergenza terremoto in Turchia, il Trentino mette a disposizione un ospedale da campo Un ospedale da campo in aiuto della Turchia, ferita dal terremoto del 6 febbraio. Il progetto del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento - in collaborazione con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari - è stato presentato oggi alla Commissione Protezione civile della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, presieduta proprio dal Trentino. (Ufficio Stampa)

A quattro giorni dal violentissimo terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, il bilancio delle vittime si aggrava e supera i 21 mila morti complessivamente. Nella sola Turchia sono circa 18.342 i morti mentre la protezione civile informa che sono più di 6.400 gli edifici distrutti. (la Repubblica)

Nella terra che non sta mai ferma, tra polvere e pioggia, Alberto Mariotti, pisano di 28 anni e volontario del servizio civile internazionale, racconta la fuga dell’inferno di Antakya (Antochia ndr) dove si trovava nella notte tra domenica e lunedì, quando tutto è crollato. (LA NAZIONE)