Nei trucchi conservati male si possono nascondere alcuni superbatteri

Sky Tg24 SALUTE

Le linee guida dell’Ue. Questa ricerca, si legge su un articolo pubblicato dallo stesso ateneo, è la prima a esaminare nel dettaglio i prodotti legati al make-up.

I ricercatori dell’Aston University hanno scoperto che questi prodotti sono particolarmente sensibili alla contaminazione in quanto vengono lasciati umidi dopo l'uso, il che crea un terreno fertile ideale per la proliferazione di batteri nocivi. (Sky Tg24 )

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Valori superiori per quanto riguarda le spugnette, con valori superiori a 106 CFU/ml. Cosmetici a rischio batteri: contaminato il 90% dei prodotti. Fonte immagine: Foto di Bruno Glätsch da Pixabay. (GreenStyle)

Questo rischio è maggiore per le persone immunocompromesse che hanno maggiori probabilità di contrarre infezioni batteriche. - La stragrande maggioranza dei prodotti per il trucco, come mascara, spugnette per il trucco e lucidalabbra sono contaminati da super-batteri potenzialmente letali, come gli escherichia coli e gli stafilicocchi. (Giornale di Sicilia)

Il rischio riguarda soprattutto persone immunodepresse e anziani, soggetti con meno difese contro questi batteri. Occhio ai prodotti da make-up mal conservati, specie a spugnette, mascara e rossetti: spesso contengono batteri potenzialmente letali. (Nurse Times)

Per le beauty blender consumate o rovinate non c’è alcuna speranza: vanno buttate. «La natura e l’elevato livello di contaminazione dei prodotti da make up – dicono gli esperti della Aston University – impongono la necessità di una maggiore consapevolezza e della formazione delle consumatrici. (Donna Moderna)

Oltre alla conservazione e al mantenimento da parte dei consumatori, i ricercatori pongono l'obiettivo sulle produzioni. La maggior parte di loro, infatti, non viene pulita e viene usata ben oltre la data di scadenza. (Il Messaggero)

Il timore è che le nazioni al di fuori dell’Unione acquistino prodotti di bellezza provenienti dagli Stati Uniti, dove gli standard di sicurezza e i requisiti normativi sono inferiori rispetto agli standard comunitari. (A Voce Alta)