Stellantis: leader di mercato in Francia ma vendite in calo - ClubAlfa.it

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ClubAlfa.it ECONOMIA

Leader del mercato automobilistico francese, Stellantis ha visto la sua quota scendere dal 38,4 al 35,7 per cento

Il riferimento ovviamente non va al mese di aprile del 2020 che in Francia è stato azzerato a causa del lockdown per il Covid-19, bensì ad aprile 2019.

Un dato questo che rappresenta un calo del 23,4 per cento rispetto allo stesso mese del 2019.

Si tratta in questo caso di un calo del 35,4 per cento rispetto al mese di aprile dell’anno 2019. (ClubAlfa.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Il gruppo Stellantis sembra puntare forte verso due direzioni: Suv ed elettrico. L’ingresso di Alfa nella galassia Stellantis dovrebbe offrire qualche opportunità in più per una rivalutazione del marchio italiano (Tom's Hardware Italia)

Un venditore statunitense di 34 anni e il cui nome è già qualcosa di inconsueto (all’anagrafe Apollon ‘Apollo’ Nimo) ha truffato FCA, e di conseguenza Stellantis, per 7,2 milioni di euro. Nimo ha venduto in questo modo 250 veicoli nel corso del mese di gennaio 2020: un numero altissimo e sospetto. (FormulaPassion.it)

Gli accumulatori della versione elettrica saranno forniti da CATL. Da quello che si sa sino ad ora, la produzione della versione 100% elettrica sarebbe prevista nell'ottobre del 2023. (HDmotori)

Quello di Stellantis in Austria nel primo trimestre del 2021 è un risultato perfettamente in linea con quello raggiunto dall’azienda guidata dall’amministratore delegato Carlos Tavares in altri paesi. In Austria, il nuovo gruppo Stellantis ha registrato una crescita del 22,1 per cento nel numero di veicoli venduti nel primo trimestre del 2021 rispetto allo stesso trimestre del 2020. (ClubAlfa.it)

Il contributo è rivolto a finanziare sia attività e comunicazione digitale, sia iniziative in presenza , da realizzare nell’anno 2021 in conformità ai futuri DPCM e disposizioni anti-Covid. (MI-LORENTEGGIO.COM.)

Quel che Tavares vuole però è che gli operai italiani vadano a studiare il modello francese, opportunamente retribuiti. C’è uno spread — il top manager l’ha evidenziato nei primi incontri — tra gli impianti italiani e quelli francesi e va colmato per non procedere a razionalizzazioni che possono determinare un pesante scontrino sociale. (Corriere della Sera)