Roma, Raggi: sarò sindaca di tutti, sbagliai su Marino

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Lo afferma la sindaca di Roma Virginia Raggi in una intervista alla Stampa nella quale parla della sua ricandidatura al Campidoglio e fa un’autocritica riguardo al caso di Ignazio Marino.

La messa in scena con le arance da “donare” all’allora sindaco Marino?

Con Marino restano diversità di vedute ma il rispetto c’è ed era giusto esprimerlo”, osserva Raggi.

Martedì 11 maggio 2021 - 09:32. Roma, Raggi: sarò sindaca di tutti, sbagliai su Marino. (askanews)

Se ne è parlato anche su altre testate

Sono le parole della sindaca Virginia Raggi, in risposta al rinnovato annuncio a scendere in piazza del leader romano di Forza Nuova, durante una conferenza stampa nel pomeriggio. Anpi ha chiesto inoltre alla Questura di vietare anche il corteo di CasaPound, previsto per il prossimo sabato 29 maggio. (Fanpage.it)

Prima Castellino ha annunciato uno sciopero della fame "contro i divieti a manifestazioni pubbliche", poi l'affronto: "Manderò un mazzo di rose, rosse naturalmente, a Virginia Raggi, visto che pare si sia "invaghita" di Giuliano Castellino (scrive sul blog parlando di sé in terza persona) Un post che ieri è stato seguito da un altro: "Giuliano Castellino ti do una notizia, continuiamo a restare orgogliosamente antifascisti anche il 22 maggio: non farete la manifestazione". (RomaToday)

politica. Mentre il Movimento lavora per fare chiarezza sul proprio futuro e il governo gode di un'ampia maggioranza, le divisioni tra le forze politiche restano le stesse di sempre. (TG La7)

Significa crisi di giunta perché senza i 5 Stelle la coalizione dem ha uno/due voti di vantaggio. Ai suoi avrebbe spiegato che «noi non possiamo in alcun modo rompere con i 5 Stelle perché dobbiamo evitare di ritrovarci soli. (Il Riformista)

Intanto all’interno dei Cinque Stelle, trovando un gioco di sponda straordinario con Davide Casaleggio, appena uscito dall’orbita del Movimento. E nel centrosinistra c’è uno spazio enorme per una coalizione che prescinda dall’accordo con i Cinque Stelle. (AlessioPorcu.it)

Già, perché un conto è essere semplici senatori e un conto è essere il presidente del Consiglio e avere quindi come ruolo ufficiale quello di capo dell’intelligence. “Quell’incontro avviene nel momento in cui la pressione di Renzi sulla sua persona come presidente del Consiglio perché ceda le deleghe dei servizi segreti è al momento più alto. (Il Fatto Quotidiano)