Frode fiscale: sequestrati 20 milioni a una multinazionale

Prima la Martesana INTERNO

I Finanzieri del Comando provinciale di Milano stanno eseguendo stamattina, lunedì 7 giugno 2021, un decreto di sequestro preventivo emesso d’urgenza dalla Procura della Repubblica di Milano nei confronti di una multinazionale operante nel settore dei trasporti e della logistica per un controvalore di oltre 20 milioni di euro, nonché alla notifica di una informazione di garanzia in tema di responsabilità amministrativa degli enti in relazione agli illeciti penali commessi dai dirigenti della stessa. (Prima la Martesana)

Ne parlano anche altre fonti

La Guardia di Finanza ha sequestrato 20 milioni di euro a Dhl Italy, società del colosso americano della logistica, per frode fiscale su Iva e contributi. Stamani la Guardia di Finanza ha sequestrato d’urgenza oltre 20 milioni di euro alla Dhl Supply Chain Italy, su delega del pm Paolo Storari, nell’ambito dell’indagine su una presunta frode fiscale. (Startmag Web magazine)

Dall'inchiesta è emerso che, attraverso società di intermediazione e «finte» cooperative, sarebbero stati creati «meri serbatoi di manodopera», ossia lavoratori della logistica a cui le società intermediarie, tra l'altro, non versavano in gran parte i contributi. (Bluewin)

74/2000 (Dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti)”. Il provvedimento eseguito dalla Guardia di Finanza di Milano rientra in un’indagine denominata Mantide avviata sia dalla Finanza, sia dall’Agenzia delle Entrate per una presunta evasione contributiva attuata da Dhl Supply Chain tramite un corsorzio e alcune cooperative. (TrasportoEuropa)

Dunque manodopera che non sarebbe dovuta esistere per Dhl o che comunque non avrebbe dovuto lavorare per la multinazionale a certe condizioni. Un metodo che avrebbe arricchito la grande azienda in modo illecito e che l’avrebbe così messa anche in una posizione di superiorità rispetto ai concorrenti (Today.it)

A danni ovviamente di tutta l'economia del Paese Il tutto omettendo sistematicamente di versare l'Iva e rinnegando, nella maggior parte dei casi, gli oneri di natura previdenziale per i facchini impegnati nelle consegne. (Fanpage.it)

Dall’inchiesta è emerso che, tra il 2016 e il 2019, sarebbero stati oltre 1500 i lavoratori assunti dalle ‘false’ cooperative. «L’amministratore delegato Lombardo sapeva tutto perché io gli mandavo per conoscenza a loro», diceva intercettato Claudio Rizzelli, responsabile del Consorzio Ids (Corriere del Ticino)