Oliviero Diliberto: “Il disastro al concorso per magistrati inizia con i guai dentro i licei”

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Bocciati la quasi totalità degli aspiranti giudici.

Davvero è accaduto?

Punto, punto e virgola e punto e a capo.

Davvero cervelli o piuttosto sinceri asinelli?

Il concorso in magistratura si è appena consumato ed è successo il patatrac: dei 3.797 candidati presentatisi all’esame scritto solo 220 hanno diritto a provare l’orale.

(Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altre testate

Il disastro del concorso in magistratura Di. Un disastro o quasi. Poi rincara la dose: “Abbiamo riscontrato una grande povertà argomentativa e una povertà linguistica (Orizzonte Scuola)

Insomma, non una grande pubblicità per la magistratura italiana che ha già diversi problemi da risolvere. Temi redatti «in un italiano primitivo, senza alcuna logica argomentativa, quasi non valutabili», e molti altri «privi dei requisiti minimi, pieni di refusi ed errori concettuali e di diritto». (Il Primato Nazionale)

Ma non c’erano solo quelli nei testi redatti da chi si presentava al concorso per entrare in Magistratura. Dei giornalisti, dei politici, degli avvocati, degli autori televisivi, degli sceneggiatori, dei romanzieri, dei commercianti, dei prof…perché no dei magistrati? (Blitz quotidiano)

Davvero cervelli o piuttosto sinceri asinelli? Bocciati la quasi totalità degli aspiranti giudici. (Il Fatto Quotidiano)

Questo porterà a un buon numero di posti scoperti: si parla almeno di 90 dei 310 posti messi a concorso. Concorso magistratura: numerosi posti scoperti. Dei 3.797 candidati ammessi alle prove scritte, soltanto in 220 potranno accedere allo step successivo. (Younipa - il blog dell'Università degli Studi di Palermo)

E il risultato si vede: nei temi c’erano difficoltà nell’andare a capo, qualcosa che si impara in terza elementare”. Io non ho figli, ma chi li ha racconta che si fanno sempre meno temi e sempre più riassunti, che si usano sempre più i computer e si insiste sempre meno sulla scrittura elaborata. (Il Fatto Quotidiano)