Un padre siriano stringe il figlio morto dentro una coperta, è il simbolo della tragedia del terremoto

La Stampa INTERNO

Un padre siriano tiene in braccio il figlio morto, avvolto in una coperta rossa. L’impotenza, la rabbia e il dolore di questo papà diventano la foto simbolo della tragedia, quella della terra che ha ingoiato finora 3.600 persone tra Turchia e Siria. L'immagine simbolo della tragedia del terremoto arriva da Jindayris, città siriana nordoccidentale, ma la forza della disperazione in queste ore è comune a tanti genitori, quelli che non hanno potuto salvare i propri figli in un disastro senza precedenti, il più grande dal 1939 stando a quanto riportato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan (La Stampa)

La notizia riportata su altre testate

Erdogan ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale Il calciatore Atsu, ex Chelsea, estratto vivo dalle macerie. (Corriere della Sera)

Il terremoto in Turchia di magnitudo 7.8 ha causato ingenti danni di ogni genere agli edifici, oltre mille morti, tanti feriti e parecchi dispersi. (Il Fatto Quotidiano)

Il terremoto di magnitudo 7.9 che ha devastato Turchia e Siria ha colpito ovviamente anche molti sportivi che a quelle latitudini giocano o lavorano. L'allenatore dell'Adana Demirspor, Vincenzo Montella - in trasferta con la propria squadra - ha raccontato che l'hotel dove è solito risiedere ad Adana è andato a fuoco subendo dei crolli. (DAZN)

A 28 ore dal sisma continua a salire il numero dei morti, ed è corsa contro il tempo per cercare i sopravvvissuti. Nuova scossa in Turchia. Il ministro degli Esteri: "Rintracciati tutti gli italiani, manca uno: era nella zona colpita". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L’alleantore dell’Adana Demirspor racconta la notte di paura: «Eravamo in trasferta a Istanbul, il mio hotel è andato a fuoco. Ma ci sono troppi morti per sentirmi fortunato». (Corriere della Sera)

Il confine turco-siriano è devastato dalle scosse che quest'oggi hanno squarciato la vita di migliaia di persone, portate via per sempre dal terremoto. Impossibile, al momento, fare la conta dei danni: ci sono intere città rase al suolo, migliaia di feriti e di dispersi. (ilGiornale.it)