Arzano, la strage sfiorata: faida bis per la droga, un cugino del boss era l’obiettivo dei killer

Il Mattino INTERNO

Una città sconvolta, terrorizzata, perché qui si può morire per strada.

Strade silenziose e locali semideserti, ieri sera, a 24 ore dalla tentata strage al Roxy Bar di via Solimene, dove due killer hanno sparato all’impazzata.

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Perché qui la camorra regola i conti come, dove e quando vuole, anche in presenza di persone innocenti che nulla hanno a che fare con la criminalità organizzata. (Il Mattino)

Se ne è parlato anche su altri media

Gomorra ad Arzano, coinvolti anche due passanti. Far west in via Ignazio Silone, 5 feriti in un agguato. (ROMA on line)

Almeno due dei feriti sarebbero vicini al clan camorristico. Cinque persone sono rimaste ferite in una sparatoria avvenuta all’interno di un bar ad Arzano, nel Napoletano. (Zoom24.it)

E poi ieri sera tutti i miei amici e le persone che mi conoscevano sono venuti al bar a darmi forza. «Abbiamo avuto tante manifestazioni di solidarietà – conclude Savorra – ma la paura delle persone è tanta (Corriere del Mezzogiorno)

Le cinque persone ferite sono state portate nei vicini ospedali; sembra, fanno sapere i carabinieri, che non siano in pericolo di vita. Due dei cinque feriti nell'agguato avvenuto in serata ad Arzano nel 'Roxy Bar' dovrebbero essere vicini al clan della '167'; per altri due accertamenti sono in corso. (TorreSette)

Anche lui, come l'altro ferito Roberto Lastra, 27 anni, di Arzano, incensurato, e ritenuti vicino alla cosca della 167 (dal nome dell’omonimo complesso di edilizia popolare). Loro obiettivo, Salvatore Petrillo, nipotedel boss di Arzano, Pasquale Cristiano. (Rai News)

Anche un altro ferito, Vincenzo Pio Merolla, 18 anni, ricoverato anch’egli nell’ospedale di Giugliano, è in pericolo di vita. Petrillo, Merolla e Luigi Casola, quest’ultimo 39enne con precedenti di polizia, ferito a una gamba e non in pericolo di vita (Il Fatto Vesuviano)