Reggio Calabria, sequestrata casa riposo degli orrori: 3 indagati

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LaPresse INTERNO

(LaPresse) – A Reggio Calabria, i carabinieri hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro emesso dalla procura della Repubblica reggina, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, nei confronti di una cooperativa sociale – casa alloggio, della struttura immobiliare abusivamente trasformata in una casa di riposo per anziani, e hanno notificato un’informazione di garanzia nei confronti della legale rappresentante dell’attività e di due operatori sociosanitari, accusati a vario titolo di abbandono di persone incapaci, maltrattamenti ed esercizio abusivo della professione sanitaria

Reggio Calabria, 22 feb. (LaPresse)

La notizia riportata su altri media

I dipendenti non facevano uso dei dispositivi individuali di protezione, pur entrando a contatto stretto in un luogo chiuso con soggetti fragili. Un lungo incubo per gli ospiti di una struttura siciliana. (Today)

Gli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria procederanno ora ad effettuare nei confronti della onlus mirati approfondimenti fiscali”. Lo afferma il comandante provinciale della finanza, Antonio Quintavalle Cecere in merito all’indagine che ha portato agli arresti di quattro persone della casa di riposo i nonnini di Enza a Palermo. (BlogSicilia.it)

Frasi come "ti prendo a bastonate, t'ammazzo a legnate", e violenze fisiche: calci, schiaffi, strattonamenti e intimidazioni per costringere gli anziani a stare seduti. Insulti e minacce, continue e insostenibili mortificazioni: a questo erano sottoposti gli anziani ospiti della casa di riposo "i nonnini di Enza" a Palermo. (TGR – Rai)

I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal gip su richiesta della procura nei confronti dei titolari e gestori di una casa di riposo in viale Lazio a Palermo. (LaPresse)

Questi erano solo alcuni degli insulti che gli anziani ricevevano nella casa di riposo “Ti prendo a bastonate, t’ammazzo a legnate” oppure “cosa inutile, prostituta…devi buttare il sangue qua e devi morire” o ancora “tanto se muori che mi interessa…”. (LaPresse)

Si tratta dei fratelli Maria Grazia (55 anni), Carmelina (52 anni) e Mariano Ingrassia (63 anni), dipendenti della onlus, e dell'amministratrice Vincenza Alfano (28 anni). Abituali anche le violenze fisiche, dai calci agli schiaffi, così come le intimidazioni per costringere gli anziani a stare seduti. (Giornale di Sicilia)